Assunzione del figlio in cambio di un ”sostanziale asservimento” della propria funzione agli interessi privati di due fratelli imprenditori nel settore della vigilanza privata. É lo scenario delineato dalla Procura di Napoli in relazione alla vicenda che vede protagonisti un dipendente della Scuola nazionale dell’amministrazione di Caserta, Nicola Guarino, di 60 anni (agli arresti domiciliari), ed i fratelli Salvatore e Andrea D’Emilio (arrestati, già coinvolti in una vicenda di scambio di favori illeciti con il maresciallo capo della Guardia di Finanza Bruno Corosu).
Le attività investigative, scrive il procuratore aggiunto Fausto Zuccarelli, ”hanno permesso di accertare l’esistenza di un accordo corruttivo in forza del quale il dipendente pubblico, per anni, ha sostanzialmente asservito la propria funzione agli interessi privati dei D’Emilio non esitando a rivelare segreti d’ufficio chiedendo e ottenendo in cambio l’assunzione, con annesso trattamento di favore, del figlio presso una società riconducibile ai due imprenditori napoletani”. Nell’ordinanza di custodia cautelare in carcere, concernente complessivamente cinque persone eseguita oggi dalla Guardia di Finanza di Napoli e riguardante anche altre due vicende, i reati ipotizzati nei tre diversi casi e a vario titolo in relazione ai singoli indagati sono quelli di millantato credito, corruzione e rivelazione del segreto d’ufficio.