A distanza di tre settimane dall’individuazione dei responsabili di ben tre scarichi abusivi di rifiuti nelle periferie cittadine, l’azione quotidiana di vigilanza e controllo del territorio dragonese attuata dall’amministrazione comunale del Sindaco e Consigliere provinciale Silvio Lavornia ha consentito di scoprire un altro cittadino, residente nella vicina Alvignano, che aveva preferito gettare immondizia nei pressi della piazzetta antistante la Chiesa di San Nicola della frazione San Marco, lungo la strada che conduce nelle campagne dragonesi. Grazie ad uno scontrino di una spesa fatta in un supermercato vicino con tanto di raccolta punti, gli addetti al servizio di sorveglianza, coordinati dal vice sindaco e assessore all’Ecologia Pierino Piucci, sono riusciti a risalire alle generalità dell’autore dell’abbandono di rifiuti che, una volta individuato e chiamato a rispondere delle sue azioni, si è subito scusato ed offerto di bonificare l’area da lui inquinata. Nel giro di qualche giorno, quindi, il luogo dove era stata gettata l’immondizia in maniera del tutto illecita, è stato prontamente ripulito sotto lo stretto controllo del Comune che non intende minimamente abbassare la guardia nella tutela dell’ambiente, al fine di prevenire e reprimere il fenomeno dello scarico abusivo di materiali di qualsiasi tipo lungo le strade, nei fossi e nei terreni ubicati nella comunità dragonese. “Tutti coloro che saranno individuati quali responsabili di attività di inquinamento del nostro comune – dichiarano Lavornia e Piucci – saranno chiamati indistintamente a rispondere delle loro azioni e a bonificare l’area utilizzata per lo scarico dei propri rifiuti, anche per non rendere vana la costante attività di pulizia delle periferie e delle aree rurali e montane cittadine che come amministrazione, grazie all”ausilio della Comunità Montana del Matese, stiamo portando avanti da due anni e mezzo, nell’ottica di ridare dignità e decoro alle zone limitrofe di Dragoni molto spesso in passato prese di mira dai ‘soliti ignoti’ ed utilizzate come discariche a cielo aperto”.

 

 

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