E’ una conferma che comunque fa rumore. E farà parlare. “Ho segnalato e fatto assumere nella società Eco4 due nipoti del cardinale Sepe. Poi da Propaganda Fide acquistai un appartamento a Roma, nel quartiere Prati, pagandolo pero’ ad un prezzo molto alto visto lo stato in cui era ridotto quando ne presi possesso“. Cosi’ l’ex sottosegretario Nicola Cosentino durante l’esame in corso al Tribunale di Santa Maria Capua Vetere ha confermato, per quanto concerne la vicenda dei nipoti del cardinale quanto già scritto in precedenza sulle dichiarazioni rese dal collaboratore di giustizia Giuseppe Valente e riportate dai magistrati anche nella recente ordinanza a carico del sindaco di Trentola Ducenta, Michele Griffo. Cosentino, rispondendo alle domande del pm Milita, ha ammesso di aver segnalato numerose persone da assumere sia nel Consorzio rifiuti Caserta4 che nella societa’ mista “Eco4″, gestita dai fratelli Orsi, imprenditori ritenuti collusi con i Casalesi. “Tutti i politici casertani e campani di ogni schieramento indicavano i loro nomi in enti come i Consorzi – ha raccontato Cosentino – Io ho indicato alcuni dei componenti del Cda del Ce4 come l’ex giudice tributario Pasqualino Lombardi (coinvolto nell’inchiesta sulla P3), che mi fu segnalato dall’onorevole Antonio Martusciello, il medico Diego Paternostro (ex direttore sanitario dell’ospedale di Caserta), l’ex assessore del Comune di Caserta Peppe Corbo. Fu quest’ultimo che mi segnalo’ anche due persone che poi seppi essere nipoti del Cardinale e mi consiglio’ di rivolgermi a Propaganda Fide per comprare un appartamento a Roma. L’immobile era di 130 metri quadrati, lo pagai 630 mila euro e lo dovetti anche ristrutturare“. Insomma, Cosentino ha precisato che non fu privilegiato nell’acquisto.