L’ex senatore Ds Lorenzo Diana, poi passato a Idv, depone come teste dell’accusa nell’udienza del processo a Santa Maria Capua Vetere che vede imputato l’ex coordinatore campano Pdl Nicola Cosentino.

“I fratelli Orsi (gli imprenditori che per gli inquirenti erano il ‘ponte’ dei Casalesi nel settore smaltimento rifiuti, ndr.) facevano affari con il centrodestra e il centrosinistra, non disdegnavano di interloquire con tutti”, racconta. Ed esplicita: “Quando si discusse di affidare l’appalto dello smaltimento a Gricignano d’Aversa alla GMC, mi sono opposto. Mi chiamo’ Angelo Brancaccio, sindaco di Orta di Atella del Pd e consigliere regionale e mi chiese se era vero che avevo fatto opposizione”. In aula c’era anche Cosentino imputato per il reato di concorso esterno in associazione mafiosa.

“Quando sollevai il problema degli incarichi concessi dai comuni all’azienda Gmc, legata ai fratelli Sergio e Michele Orsi – aggiunge – mi recai al commissariato di polizia di Aversa e spiegai le ragioni della mia opposizione. Alcuni giorni dopo venni a sapere che Enrico Martinelli, sindaco di San Cipriano d’Aversa, comune che aveva affidato la gestione dei rifiuti alla Gmc, conosceva il contenuto della mia denuncia. Poi, successivamente, ho saputo che il comandante della stazione dei carabinieri di San Cipriano era stato trasferito in quanto c’erano delle indagini su di lui”. Diana poi affronta anche il nodo del tentativo di far entrare esponenti di centro destra nel consorzio che gestisce i beni confiscati nei comuni dell’agro aversano, Agrorinasce. “Io mi opposi – spiega – alcune forze politiche volevano affiancare a Gianni Allucci, l’amministratore delegato di Agrorinasce, un altro ingegnere poi finito sotto inchiesta nel procedimento Il Principe e la scheda ballerina. Mi recati dall’allora prefetto di Caserta, Maria Elena Stasi, e fui chiaro perche’ consideravo Agrorinasce come una creatura mia: se si tocca, dissi, faccio succedere la guerra atomica”.

In sede di controesame, Diana ha anche risposto alla domanda relativa alla coalizione che sostenne, nel 2005, il futuro presidente della provincia di Caserta, Sandro De Franciscis, contrapposto al candidato Nicola Cosentino. Tra i sostenitori di De Franciscis, infatti, vi era anche Nicola Ferraro dell’Udeur, condannato a 9 anni e 4 mesi nel processo nato dall’inchiesta denominata “Normandia” sui legami tra clan dei Casalesi e politica. “E’ vero dice l’ex senatore – l’Udeur con Ferraro sostenne la coalizione d centro sinistra, ma io in quel periodo mi allontanai dal mio partito”. L’udienza ha anche vissuto momenti di tensione. Diana risponde alla domanda di uno dei difensori di Cosentino, Agostino De Caro, relativa al politico che piu’ incarnava la leadership del centro destra in provincia: “Faremmo un torto all’onorevole Cosentino se non gli riconoscessimo la leadership in provincia di Caserta del suo partito”. Cosentino interviene:”Si, ma non a Casal di Principe, dove non sono mai stato candidato”. Il botta e risposta e’ stroncato sul nascere dai giudici del collegio giudicante.

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