PORTICO DI CASERTA – Estorsioni a raffica nei confronti di imprenditori e commerciai, costretti a pagare il pizzo in occasione delle festività. Questa mattina, in seguito dell’attività investigativa coordinata dalla Procura della Repubblica di Napoli – Direzione Distrettuale Antimafia, i Carabinieri della Stazione di Macerata Campania hanno arresto – su ordinanza emessa dal GIP del Tribunale di Napoli – otto persone del gruppo Bifone, inserito nel più ampio clan Belforte, e operante a Portico di Caserta e paesi limitrofi. In manette sono finiti Alfredo Bifone, 45 anni, Antonio Bifone, 59 anni, Elpidio Giuseppe Bifone, 22 anni, Nicola Bifone, 55 anni, Michele Buon pane, 41 anni, Giovanni Cicala, 42 anni, Antonio D’AMico, 50 anni, Giuseppina Di Caprio, 45 anni.
In particolare, l’attività investigativa – iniziata nel luglio 2012 e condotta anche con l’ausilio di attività di intercettazione riscontrate dalle dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia – ha consentito di raccogliere un grave quadro indiziario da cui ricavare che alcuni componenti della famiglia Bifone continuavano a organizzare, anche se detenuti, l’attività estorsiva sul territorio a mezzo dei loro complici, pretendendo il pizzo in occasione delle festività di Natale, Pasqua e Ferragosto.
In alcune occasioni si è anche fatto ricorso all’uso della violenza, come nel caso in cui un imprenditore è stato costretto dai membri del sodalizio a salire su di un furgone per essere portato – al fine di rinnovare e rafforzare la richiesta estorsiva – al cospetto di uno dei vertici del gruppo camorristico.
Nel corso dell’indagine sono emerse le vicende di numerosi imprenditori vittime di minaccia e sono stati ricostruiti otto episodi estorsivi verificatisi tra il 2007 e il 2013. Le risultanze investigative hanno permesso di verificare che i capi del gruppo reimpiegavano le ingenti somme di denaro provento delle estorsioni, affidandole a terzi per la custodia e per occultarne l’illecita provenienza. Durante l’operazione è stata data esecuzione anche a un decreto di sequestro preventivo dei conti correnti e di tutti i beni mobili ed immobili riconducibili ai soggetti colpiti da provvedimento e a loro familiari, tra cui due concessionarie. Il valore dei beni sequestrati è stimato intorno ai 3 milioni di euro.