RECALE – Un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per estorsione continuata aggravata dal metodo mafioso, emessa dal Gip del Tribunale di Napoli su richiesta della Procura Antimafia partenopea, è stato notificata a quattro elementi di spicco e affiliati al clan Perreca, soprannominati “I Romani”, attivo nel comprensorio casertano di Recale.

Destinatari delle misure cautelari sono Giovanni Perreca, 52 anni, ritenuto reggente del gruppo camorrista, il cognato di Perreca, Antimo Mastroianni, 47 anni, e gli affiliati Silverio D’Aria, 51 anni, e Roberto Vittorio, di 44 anni. I quattro furono fermati dalla Squadra Mobile di Caserta il 27 giugno scorso, al termine di indagini che documentarono la ripresa delle attività estorsive nel comprensorio di Recale e nei comuni limitrofi dopo gli arresti che avevano decimato le fila del clan rivale dei Menditti. Fermi eseguiti dalla polizia su richiesta della Procura Antimafia di Napoli in base alla sussistenza di un grave quadro indiziario e di un fondato e reale pericolo di fuga, determinato anche dalla pericolosità e dalla personalità criminale dei quattro. In sede di giudizio di convalida, l’Ufficio dei Gip del Tribunale ordinario, emise la misura cautelare in carcere, dichiarandosi però nel contempo incompetente sull’aggravante mafiosa e rimettendo gli atti alla Procura Antimafia di Napoli, affinché, a sua volta, reiterasse la richiesta di misura cautelare al Gip presso il Tribunale di Napoli in funzione distrettuale che, condividendo integralmente le risultanze delle indagini condotte dalla Squadra Mobile, ha emesso i provvedimenti cautelari eseguiti ieri dalla squadra mobile di Caserta.

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