Prosegue senza sosta l’attività di demolizione di manufatti abusivi, oggetto di sentenze di condanna passate in giudicato, situati nella Provincia di Caserta, in un territorio devastato dalle costruzioni realizzate in violazione dei vincoli urbanistici, in modo da riaffermare instancabilmente e con il massimo impegno la legalità.
Nella mattinata odierna, è iniziata la demolizione di tre immobili abusivi, ubicati nel Comune di Castel Volturno.
Il primo manufatto abusivo (foto in alto), realizzato da un soggetto noto alle forze dell’ordine in quanto pregiudicato, ubicato nel comune di Castel Volturno, in località “Ponte a Mare”, alla via F. Cortese n.40/42, è composto: da un corpo di fabbrica completo e rifinito, di una superficie di 120mq circa, utilizzato ad uso residenziale, caratterizzato da un unico piano terra, costruito su area demaniale di uso civico in zona con forte dissesto idrogeologico coperta da diversi vincoli: vincolo paesaggistico ambientale, vincolo idrogeologico, vincolo dell’Autorità di Bacino, vincolo sismico e di inedificabilità dal piano regolatore comunale.
Il secondo manufatto (foto in basso a sinistra) realizzato nel comune di Castel Volturno, in località Baia Verde, alla via F. Cortese n.40/42, in corso di costruzione, è composto da un corpo di fabbrica in muratura di tufo e pilastri in c.a., caratterizzato da un piano terra e parte del primo. Il piano terra è sollevato dal piano di calpestio di circa mq. 50 ed i lati misurano mt.15,20 e 14,00, con altezza di mt.3,80 dalla quota fuori terra , pilastri in c.a., mentre il primo piano, ha la stessa superficie del piano inferiore, e risulta anch’esso allo stato grezzo tompagnato, costruito in zona con fo1te dissesto idrogeologico coperta da diversi vincoli: vincolo paesaggistico ambientale, vincolo idrogeologico, vincolo dell’Autorità di Bacino, vincolo sismico e di inedificabilità dal piano regolatore comunale.
Il terzo manufatto abusivo (foto in basso a destra), realizzato in Castel Volturno, alla località Bagnara “Palma Beach”, è composto da 1 vano di mq.40 circa, un capannone in ferro con copertura in pannelli di eternit, e l’installazione di due container in ferro, il tutto insistente su area di proprietà demaniale comunale di mq.400 circa, di forte impatto ambientale, coperto da vincolo paesaggistico ambientale, vincolo idrogeologico, vincolo dell’Autorità di Bacino, vincolo sismico e di inedificabilità dal piano regolatore comunale.
L’ordine di demolizione, disposto dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, prevede l’abbattimento del manufatto, l’acquisizione dell’area di sedime sulla quale insisteva il manufatto abusivo, l’attivazione delle procedure tendenti al recupero delle spese giudiziarie nei confronti del costruttore abusivo, l’integrale applicazione della normativa in tema di sicurezza nei cantieri e recupero dei materiali residuati dalle demolizioni. La Procura della Repubblica prosegue pertanto nella doverosa attività di demolizione dei manufatti abusivi consentendo in tal modo il ripristino dell’integrità del territorio. A tal fine, allo scopo di riaffermare i principi di legalità e giustizia in una provincia in cui a lungo è stata praticata e alimentata invece l’illegalità, è stato riorganizzato e potenziato l’Ufficio Demolizione, con personale di polizia giudiziaria appartenente all’Aliquota della Sezione dell’Arma dei Carabinieri, ufficio che coordinerà le procedure per le ulteriori demolizioni dei manufatti abusivi insistenti in Provincia di Case1ia. L’attività di demolizione, come in genere l’attività di repressione/prevenzione, in realtà, sensibilizza le comunità a un uso del territorio appropriato e rispettoso; le demolizioni trasmettono il segnale inequivocabile che l’abusivismo viene combattuto fino in fondo e che, soprattutto, non è conveniente. Peraltro, la Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, nell’individuazione dei manufatti abusivi da abbattere, utilizza dei criteri di priorità, di natura oggettiva e predeterminata, che non rispettano il solo ordine cronologico, ma che tengono conto del bilanciamento dei beni/interessi costituzionalmente rilevanti in gioco (il bene/valore dell’ambiente, della salvaguardia del territorio, dell’uguaglianza sostanziale, dell’equità , della ragionevolezza e solidarietà sociale, nonché della funzione della proprietà).