Continua l’inarrestabile rivelazione di veleni nascosti tra le province di Napoli e Caserta, e come da prassi ormai consolidata, a fare da scenario al continuo scempio
in cui versa questo territorio sono le campagne che ancora resistono all’aggressione del cemento. Questa mattina è stata la volta di Maddaloni, in località Masseria Monti, laddove nel cuore di terreni coltivati per lo più a granturco, il presidente del “Comitato per la vivibilità di Maddaloni” ha accompagnato noi e l’onorevole Lucia Esposito, consigliere alla Regione Campania per illustrare la grave criticità in cui versano i terreni circostanti la cosiddetta Cava Monti, vecchia cava di estrazione di tufo utilizzata nel corso degli anni per lo sversamento di enormi quantità di fusti di solventi, che ad oggi sono completamenti ricoperti dall’acqua di falda che risalendo a causa dei continui sprofondamenti del terreno e venendo a contatto col materiale tossico, risulta fortemente contaminata.
Contaminazione che ovviamente pregiudica inevitabilmente le colture circostanti tra le quali è possibile riscontrare la presenza di fumarole, chiaro segno di attività di combustione nel sottosuolo.
Vincenzo Viglione