Sei mesi di inferno. Gli ultimi tre ai limiti della sopravvivenza. È una storia drammatica quella di Pompeo Pezzella, disoccupato di Orta di Atella. Il 45enne è rimasto senza casa. Dal 17 settembre 2015 non ha più un tetto sotto cui vivere e dormire. Quel giorno fu sfrattato dall’abitazione di via Vivaldi n. 21. E da allora è iniziato il suo calvario. Nei primi tempi è stato ospitato da alcuni parenti. Poi si è ritrovato in mezzo alla strada. Alla fine ha trovato rifugio in un vero e proprio tugurio all’interno del campo sportivo. Una stanza-baracca di due metri quadrati. Separato, padre di tre figli, Pezzella è riuscito a tirare a campare grazie agli alimenti che gli forniva la Conad, supermarket all’interno del centro commerciale “Fabulae”. Ma ora che la strutta ha chiuso i battenti (ci sono peraltro quasi 50 lavoratori a rischio licenziamento) per il 45enne i giorni sono diventati ancora più duri. E ieri pomeriggio, ormai stremato e senza forze, è stato colto da malore e trasportato in ospedale da un’ambulanza del 118. I medici gli hanno diagnosticato una broncopolmonite e una situazione di salute precaria consigliandogli il ricovero. Ma Pezzella ha rifiutato perché da qualche giorno vive con lui anche uno dei figli. E quindi non ha voluto lasciarlo solo. Per comprendere in che condizioni vive non servono tante parole (anzi sono inutili). Basta guardare le foto di Campania Notizie. Da quando ha subito lo sfratto si è rivolto al sindaco Giuseppe Mozzillo e agli amministratori per chiedere l’intervento del Comune. Per essere aiutato. Ma come ci spiega lui stesso non ha ricevuto nessuna risposta. “Ho parlato molte volte con il sindaco e con qualche assessore, ma dal 17 settembre dell’anno scorso ad oggi nessuno si è occupato della mia situazione. Ho chiesto un sostegno almeno temporaneo, ma non ho ottenuto niente di niente. Ora sono costretto a vivere come un barbone”. Una vita d’inferno. Un vero calvario.

Mario De Michele


 

 

 

 

 

 

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