SANTA MARIA CAPUA VETERE – Ha avuto inizio nel mese di dicembre del 2011 l’attività investigativa, denominata “Operazione Caino”, che oggi ha portato in carcere una banda composta da cittadini albanesi ed italiani specializzata in furti d’auto con il sistema del “cavallo di ritorno”, in abitazioni ed esercizi commerciali tra la provincia di Caserta e il basso Lazio fino al Frusinate.

Dei 15 provvedimenti di fermo emessi dal pm della Procura di Santa Maria Capua Vetere, Gerardina Cozzolino, ne sono stati eseguiti 12, a carico di otto albanesi e quattro italiani; tre stranieri non sono stati rintracciati, per gli inquirenti potrebbero essere già all’estero. Ogni notte, hanno accertato i carabinieri grazie anche ad intercettazioni telefoniche ed ambientali, il gruppo di stranieri partiva da Santa Maria Capua Vetere, dove molti hanno una dimora seppure non fissa, per raggiungere i luoghi prescelti per il furto; i quattro italiani venivano impiegati soprattutto come basisti, e spesso fornivano fondamentali indicazioni sugli obiettivi da colpire. E’ il caso della parrucchiera a domicilio Caterina Cinotti che studiava le abitudini dei suoi clienti vendendo poi le informazioni alla banda, e di Giovanni Serulo, cantante neomelodico, che ha indicato al gruppo di albanesi l’abitazione della sorella in cui erano custoditi oltre 100mila euro che la donna aveva ottenuto dopo la morte del marito; un comportamento da fratello infedele che ha dato il nome all’operazione. Durante le indagini sono state effettuate numerose perquisizioni ed arrestati in flagranza altri elementi della banda; inoltre i carabinieri diretti dal capitano Vincenzo Carpino hanno sequestrato auto e denaro. Parte dei proventi dell’attività illecita, è poi emerso, è stata utilizzata per garantire un tenore di vita agiato ai membri della banda; altra parte sarebbe stata poi reinvestita dagli albanesi in patria attraverso l’apertura di negozi di abbigliamento e centri sportivi con annessi punti di ristoro. Anche alcune auto rubate sono state trasferite all’estero.

Gli arrestati:

Caterina Cinotti, nata a Santa Maria Capua Vetere classe ’80

Isabella Pignagrande, nata a Teano classe ’87

Luan Bodini, nato in Albania classe ’84

Shaban Brahimi, nato in Albania classe ’77

Giovanni Serulo, nato a Santa Maria Capua Vetere classe ’71

Lulzim Tahiri, nato in Albania classe ’76

Gabriele Ronchi, nato a Genova classe ’89

Ermal Pepa, nato in albania classe ’80

Pjeter Ndoka, nato in Albania classe ’80

Emri Xheleshi, nato in Albania classe 89

Xhelil Xheta, nato in Albania classe ’90

Isuf Gabraj, nato in Albania classe ’71

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