Al via il processo a carico di Angelo Brancaccio nell’ambito dell’inchiesta sulla Gmc. Il prossimo 2 febbraio si terrà presso il tribunale di Santa Maria Capua Vetere la prima udienza del procedimento in cui l’ex sindaco di Orta di Atella è imputato per corruzione con l’aggravante dell’articolo 7 (metodo mafioso). Brancaccio, assistito dall’avvocato Mario Griffo, ha optato per il rito abbreviato. La richiesta della difesa sarà valutata proprio nella prima udienza e molto probabilmente sarà accolta. Al centro del processo c’è “Gmc”, la multiservizi costituita, tra gli altri, dai Comuni di Orta di Atella e Gricignano. Brancaccio fu arrestato il 25 marzo 2015 assieme ad Andrea Lettieri, ex primo cittadino di Gricignano, e all’imprenditore dei rifiuti Sergio Orsi. Quest’ultimo già condannato a 2 anni e 8 mesi con rito abbreviato. L’ex sindaco ortese è tutt’ora ai domiciliari a Formia. Per lui è scattata l’ora X. In prima battuta i giudici dovranno pronunciarsi sul tipo di procedimento. Se fosse respinta (cosa improbabile) la richiesta di rito abbreviato avanzata dell’avvocato Griffo, il processo si svolgerà in modo ordinario, cioè con un “normale” dibattimento, molto più lungo, senza il “congelamento” della situazione allo status quo. Con l’abbreviato invece la battaglia processuale si chiuderà nel giro di poco tempo. Al massimo entro aprile-maggio. Lo scorso novembre Brancaccio ha incassato l’annullamento dell’ordinanza con particolare riferimento all’applicazione dell’articolo 7. Secondo i giudici della Suprema Corte non sussistono elementi concreti e riscontri oggettivi tali da giustificare l’accusa dell’aggravante del metodo mafioso. E questo è l’elemento cruciale per l’esito processuale. Se dovesse cadere l’aggravante si alleggerirebbe molto la posizione dell’ex sindaco di Orta di Atella. Ma la battaglia si presenta durissima. E una vittoria in primo grado appare tutt’altro che facile. Nei giorni scorsi Brancaccio ha ottenuto un importante e inatteso risultato sul piano politico-amministrativo. Il Ministero dell’Interno ha decretato il mancato scioglimento del consiglio comunale ortese per infiltrazioni camorristiche. Sotto la lente della commissione d’accesso inviata dalla Prefettura di Caserta era finito proprio il quinquennio 2010-2015, periodo di sindacatura di Brancaccio. Una decisione che potrebbe non incidere più di tanto sul processo sulla “Gmc”. Ma almeno ha spazzato via le ombre del condizionamento della camorra sull’attività del Comune di Orta di Atella negli ultimi 5 anni di gestione amministrativa nel segno di Brancaccio.
Mario De Michele