Rinviato a giudizio per minacce. Si mette male per il sindaco di Gricignano Andrea Moretti. Il primo cittadino sarà processato presso il Tribunale Napoli Nord per aver minacciato di morte Ersino Di Foggia, commerciante del posto. Secondo il capo d’imputazione, Moretti si è scagliato contro l’uomo proferendo nei suoi confronti frasi intimidatorie del tipo “T’accir! Prima o poi t’accir!”. E non solo. Ricostruendo puntigliosamente la vicenda, il pubblico ministero Simone de Roxas ha verificato che Di Foggia è stato anche afferrato per il collo e spinto dalla sedia “cadendo con la spalla sinistra contro la parete del bar”. Il fattaccio avviene il 29 settembre del 2013 all’esterno del centralissimo locale “Cambrinus”, in piazza Municipio a Gricignano. Di domenica. Davanti agli occhi increduli di moltissime persone. L’episodio viene denunciato dal commerciante il giorno successivo alla locale stazione dei carabinieri. Di Foggia racconta che verso le ore 11 era seduto con altre persone davanti al bar. In quel momento passeggiavano sul marciapiede Moretti e il vicesindaco Andrea Aquilante (anche lui denunciato, ma il pubblico ministero ha chiesto l’archiviazione). Improvvisamente il primo cittadino – si legge nella denuncia – si avventa contro il commerciante “afferrandolo per il collo e spingendolo all’indietro”. A causa della spinta la sedia si rompe. E Di Foggia cade a terra battendo contro il muro e ferendosi alla spalla sinistra. Il giorno successivo il commerciante avverte forti dolori alla spalla e si fa accompagnare al pronto soccorso dell’ospedale Moscati di Aversa per sottoporsi ad una serie di esami e radiografie. In seguito alla denuncia di Di Foggia, i carabinieri di Gricignano avviano meticolose indagini per accertare l’attendibilità delle accuse e per ricomporre i tasselli della vicenda. Ascoltano numerosi testimoni, tra cui Vincenzo Santagata, Antimo Verde e Giovanni Maisto, i quali sostanzialmente confermano la versione fornita dal commerciante ai militari dell’Arma. Ma le indagini non si limitano solo agli interrogatori di alcune delle persone presenti. I carabinieri acquisiscono anche i filmati delle telecamere di videosorveglianza posizionate sulla facciata del “Cambrinus”, da cui però non si può ricavare nulla perché restano in memoria non oltre 12 ore. Determinanti invece le immagini dei video delle telecamere della gioielleria “Vaia”, che dista pochi metri dal luogo del misfatto. I carabinieri esaminano i filmati. E hanno la conferma che verso le 11 di quella domenica del 29 settembre 2013 Moretti e Aquilante camminano lungo il marciapiede e superano di pochi metri la zona dove è seduto Di Foggia. “A un certo punto – si legge nell’informativa dei carabinieri – il sindaco si ferma improvvisamente. Torna indietro e si dirige verso qualcuno seduto davanti al “Cambrinus” e lo spinge facendolo cadere a terra”. Insomma, protagonisti e dinamica del grave episodio sembrano chiarissimi. E sulla scorta degli accertamenti della polizia giudiziaria, Moretti è stato rinviato a giudizio per minacce. Ma il sindaco ha fornito una versione diversa. All’indomani dell’accaduto, rilasciò un’intervista a Campania Notizie e negò di aver aggredito il commerciante. “Non ho messo le mani addosso a nessuno – dichiarò il primo cittadino -, ho semplicemente reagito a una provocazione offensiva (da parte di Di Foggia, ndr), non mi faccio intimidire da persone capaci solo di spargere veleno e mistificare la realtà”. Dalle indagini condotte dalla Procura emergerebbe un’altra verità. L’ultima parola però spetta ai giudici, che dovranno stabilire se Moretti è colpevole o innocente.

Mario De Michele

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