Dopo quasi nove i carabinieri hanno individuato e arrestato due persone accusate dell’omicidio della guardia giurata di Mondragone (Caserta) Nicola Sammarco, ucciso con numerosi colpi di pistola a Casapesenna la sera del 5 giugno 2005. In carcere è finito il 31enne di Villaricca (Napoli) Costantino Garofalo, mentre un’altra persona, Mario Melucci, 29 anni di Aversa, è stato posto agli arresti domiciliari. I reati contestati nell’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip presso il tribunale di Santa Maria Capua Vetere, su richiesta della locale Procura che ha coordinato le indagini, sono l’omicidio volontario e la tentata rapina. A fare luce sull’episodio è stato un terzo componente del commando, Gaetano Ziello, divenuto nel frattempo collaboratore di giustizia. Sammarco fu ucciso mentre raggiungeva un ripetitore di una compagnia telefonica dove avrebbe dovuto svolgere il servizio di vigilanza. Secondo quanto emerso dalle indagini, in tre con il volto coperto da passamontagna lo bloccarono nel centro di Casapesenna mentre era in auto, lo minacciarono per farsi consegnare la pistola di ordinanza e, dopo la sua reazione, fecero fuoco; il vigilante, gravemente ferito, continuò a guidare fino al Comune Villa Literno dove si fermò agonizzante. Morì la mattina dopo all’ospedale Cardarelli di Napoli. Un mese prima del delitto, ha raccontato il collaboratore Ziello, Sammarco era già stato rapinato: i malviventi gli portarono via l’auto e la radio di servizio e soprattutto la pistola, usata poi il mese successo nell’agguato mortale.
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