AVERSA – La camorra aversana, in particolare il gruppo Ciocia-Della Volpe, legato al clan dei Casalesi, avrebbe a più riprese imposto tangenti alla società “General Food”. È emerso dalle indagini che in questi anni la Dda di Napoli ha effettuato sulla cosca ricostruendo i casi più importanti di estorsioni ai danni dei commercianti e degli imprenditori di Aversa e dei comuni limitrofi.


Nel caso di specie avrebbero partecipato all’imposizione del pizzo alla “General Food” i boss Amedeo Fabozzo e Pasquale Ciocia, nonché il loro “delfino” Luciano Esposito. Sono state le intercettazioni telefoniche ad incastrare gli uomini del clan in merito ad un’estorsione ai danni degli imprenditori Livio e Mariano Mosella, che ad Aversa gestiscono quella società che si occupa della vendita all’ingrosso di prodotti alimentari ed articoli per la casa. “In particolare – si legge nell’informativa della magistratura – dalle conversazioni risulta che Amedeo Fabozzo e Luciano Esposito, dopo aver individuato l’imprenditore da taglieggiare, con tutte le indicazioni convergenti sulla famiglia Mosella, si accordano sull’entità della rata da richiedere alle vittime; nell’occasione Fabozzo incarica il suo fedelissimo di riscuotere un ‘regalo’ di 1000 euro per il mese di ottobre 2002, mentre per la rata natalizia dello stesso anno parla di una tangente tra i 2 e i 5mila euro”. Dalle indagini è emerso che i malavitosi hanno utilizzato gli imprenditori anche per la confezione di alcuni cesti natalizi in quel periodo imposti ai commercianti locali allo scopo di simulare ulteriori azioni estorsive ai loro danni. “Una circostanza che – si legge nell’informativa della procura – sarebbe stata confermata dagli imprenditori, uno dei quali ha dichiarato di aver avuto tra i suoi clienti Amedeo Fabozzo”.

 

Carlo Pascarella

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