GRAZZANISE – La Corte di Cassazione ha annullato l’ordinanza emessa nei confronti dell’ex sindaco di Grazzanise Enrico Parente, accusato di essere contiguo al clan dei casalesi ed in particolare all’ex primula rossa Michele Zagaria. I giudici della Suprema Corte non hanno riscontrato quei gravi indizi di colpevolezza tali da giustificare le esigenze cautelari disposte dal Tribunale del Riesame di Napoli.
Ad accusare Parente erano stati i pm Antonello Ardituro e Marco Del Gaudio, i quali avevano chiesto la detenzione in carcere per Parente che, secondo l’accusa, in qualità di medico, nel gennaio 2009 curò in Austria il boss Michele Zagaria.
L’ordinanza di carcerazione di Parente attendeva proprio il verdetto della Cassazione per diventare esecutiva ma le tesi difensive degli avvocati Iodice e Coppi hanno smontato l’impianto accusatorio della Procura che, ricordiamo, in un primo momento era stato respinto anche dal Gip. Ancora una volta la Cassazione boccia le indagini della Dda di Napoli sulle presunte collusioni tra amministratori locali del Casertano, in particolare dell’Agro aversano, e i clan. E ormai non si contano più i casi di sindaci, assessori ed ex primi cittadini, prima arrestati, e poi puntualmente scagionati dalla Cassazione.