Duecentocinque attività controllate, 98 provvedimenti di sospensione di attività e sanzioni amministrative per circa 900mila euro: sono alcuni dati del bilancio trimestrale 2012 delle attività svolte dal Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro di Caserta, il reparto dell’Arma in servizio presso la Direzione Territoriale del Lavoro che si occupa di contrasto al lavoro irregolare e della prevenzione degli infortuni sui luoghi di lavoro in ambito provinciale
. Particolare attenzione – per specifiche direttive del Comando Gruppo Carabinieri Tutela del Lavoro di Napoli (diretto dal tenente colonnello Restelli) e del Comando Provinciale Carabinieri di Caserta (diretto dal colonello Nardone) – è stata posta nel settore edile dove sono stati ispezionati 102 cantieri e verificata l’adozione delle misure di sicurezza a tutela dei lavoratori. In 16 casi sono state riscontrate violazioni al Testo Unico sulla sicurezza sui luoghi di lavoro che hanno portato ad altrettanti deferimenti a piede libero alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere (Caserta). Sottoposti a sequestro preventivo anche 7 cantieri e applicati 52 provvedimenti di sospensione nello specifico settore produttivo. Controlli a tappeto anche nel settore tessile e calzaturiero: le ispezioni hanno riguardato 27 aziende delle quali 22 irregolari con conseguente sospensione dell’attività imprenditoriale. In particolare, a San Marcellino (Caserta), è stata scoperta una fabbrica di calzature con marchio contraffatto “Hogan” che operava in totale abusivismo e con tutti i dipendenti in “nero”. I due titolari, tutti con precedenti specifici per reati in materia di contraffazione, sono stati arrestati in flagranza di reato. Due le fabbriche di abbigliamento che con tutti gli operai – complessivamente 26 – occupati irregolarmente. Inquietanti i dati che emergono da questi primi tre mesi di controlli del 2012: 146 aziende su 205 controllate sono risultate irregolari, mentre dei 704 lavoratori controllati ben 280 sono risultati “in nero”; novantotto provvedimenti di sospensione delle attività adottati. Due gli aspetti positivi emersi: il mancato ricorso al lavoro minorile e il dato riguardante l’impiego di manodopera extracomunitaria, dove su 40 lavoratori controllati 23 sono risultati regolarmente inquadrati. Non è stata riscontrata – invece – la presenza di cittadini clandestini.