CASERTA – Abbiamo scoperto un modo, semplice semplice, per non pagare il trattamento di fine rapporto ai lavoratori licenziati: liquidare la società e dichiarare fallimento, ma al contempo continuare la stessa attività con altre aziende rigorosamente dello stesso gruppo.

A prima vista sembra un meccanismo complesso, invece è di facile comprensione. Basta fare qualche esempio. Uno emblematico è quello del gruppo Lunaset, profumatamente sovvenzionato da milioni di euro di finanziamenti pubblici per l’editoria. Il gruppo, capeggiato (nella sostanza, non sappiamo se anche sulla carta) da Pasquale Piccirillo, dentista-immobiliarista-editore, giornalista pubblicista, presentatore televisivo, già assessore provinciale, ristoratore e comproprietario della Casertana calcio (insomma, visto anche il fisico, un personaggio a tutto tondo), nonché ex detenuto ai domiciliari con l’accusa di truffa aggravata ai danni dello Stato, ha di recente messo in liquidazione la società a responsabilità limitata “Campania Notizie” (sia chiaro, non ha nulla a che vedere con campanianotizie.com, noi siamo persone perbene).

Detta società svolgeva, almeno sulla carta, una strana attività di service per conto di altre società dello stesso gruppo. In altre parole, “Campania Notizie” (che, ribadiamo, non ha nulla a che fare con campanianotizie.com perché noi siamo persone perbene) forniva servizi, nell’ambito editoriale, ad altre aziende dello stesso gruppo, sempre nel settore dell’editoria. Un’attività quanto meno sospetta, sia dal punto di vista contabile (per questo c’è la Finanza), che dell’inquadramento del personale (e per questo si dovrebbe, il condizionale è d’obbligo, attivare l’ispettorato del lavoro). Ma torniamo all’esempio sui fallimenti “esenti” da tfr, magari di “Campania Notizie” (che non c’entra nulla con campanianotizie.com, noi siamo persone oneste, repetita iuvant) ci occuperemo in futuro, così come degli studi dentistici convenzionati, in regime di monopolio, con la Regione Campania.

Come dicevamo, Pasquale Piccirillo, il vero padrone di “Campania Notizie” (per capirci quello che ci metteva e intascava i soldi), ha mandato sul lastrico i dipendenti (assieme a un’altra ventina di sue società sparse per il mondo, ovviamente dell’editoria) per poi avviare la procedura di liquidazione. I tagli sono scattati per “giustificato motivo oggettivo”, definizione che si usa quando una ditta è in crisi o in fase di ristrutturazione aziendale.

Fin qui niente da dire. Senonché, mentre “Campania Notizie” chiudeva i battenti, il gruppo Lunaset continuava e continua a intascare fior fiori di soldi pubblici. E l’attività svolta in precedenza dalla ditta fallita veniva e viene svolta da altre aziende targate Lunaset. Insomma, io pseudo-imprenditore chiudo una mia ditta, scarico l’attività su un’altra mia società, faccio fallire l’azienda, e così posso, non solo mandare a casa i lavoratori, ma non pagare neanche il trattamento di fine rapporto (per chi non lo dovesse sapere non è altro che il salario differito, cioè soldi che il dipendente, di fatto, presta al datore di lavoro).

E intanto mentre noi contribuenti paghiamo tasse sempre più salate anche per finanziare, con svariati milioni di euro, gruppi editoriali e imprese parastatali, c’è chi continua a nutrirsi nella mangiatoia dei fondi pubblici e a succhiare avidamente dalla mammella dello Stato.

Mario De Michele

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