Il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere  ha condannato a tre anni di reclusione il collaboratore di giustizia Salvatore Belforte, fino a pochi mesi fa fondatore e boss dell’omonimo clan attivo a Marcianise nel Casertano. L’ex capoclan era imputato per reati legati alle armi. Secondo il pm della Dda di Napoli Luigi Landolfi, che in sede di requisitoria aveva chiesto 4 anni di carcere, era riconducibile a Belforte l’arsenale costituito da decine di fucili da caccia, fucili mitragliatori, mitra, pistole semiautomatiche e revolver, candelotti di dinamite e centinaia di cartucce, sequestrato in seguito al tentato omicidio di Angelo Villalunga, avvenuto nel 1998. La Corte, presieduta da Maria Francica, ha riconosciuto, come richesto dall’accusa, l’attenuante speciale della collaborazione, prima volta per Belforte, che ha iniziato a collaborare nel marzo scorso.

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