I tre poliziotti, arrestate ieri dalla squadra mobile di Caserta, rispondono a vario titolo dei reati di spaccio, peculato, corruzione, abuso d’ufficio e di una serie di reati contro la pubblica amministrazione che toccano anche la certificazione di ore di lavoro straordinario mai effettuate. In totale sono sedici le ordinanze nell’ambito dell’inchiesta sullo spaccio di droga a Caserta, sotto la copertura del clan Belforte di Marcianise. Dalle indagini sono emersi una serie di abusi tra cui l’utilizzo dell’auto civetta e dei locali del commissariato per fare sesso con delle ragazze, fino alla distorsione della funzione di poliziotti. Le indagini, condotte dagli uomini della Squadra Mobile di Caserta del vicequestore Alessandro Tocco, sono durate un anno: dal 2013 fino al dicembre del 2014. I pentiti parlano di almeno altri tre poliziotti, oggi in servizio a Roma e a Santa Maria Capua Vetere, che avrebbero fatto parte del gruppo criminale sgominato la notte scorsa. Sono tre, al momento, gli agenti finiti in carcere. Tra tutte, è quella di Nunzio Camarca la posizione più complessa: risponde di spaccio, ma anche di aver recuperato crediti per conto dei pusher. Anche sua moglie, Isabella Laddaga, è finita in manette. L’altro agente da ieri in prigione è Alessandro Albano: secondo il gip per anni l’agente ha arrestato solo gli spacciatori del gruppo avverso al suo, allo scopo di eliminare la «concorrenza». Ed è sempre lui, componente dell’entourage di Gigi D’Alessio, ad accompagnare il cantante, con la pantera della polizia a sirene spiegate, da piazza Municipio a via Luca Giordano a Napoli, l’11 dicembre del 2013: l’artista doveva presentare il suo ultimo lavoro discografico alla Fnac ed era in ritardo, il poliziotto lo accompagnò fino al luogo dell’evento. D’Alessio non è indagato perché la procura non ha riscontrato dolo nella sua condotta, ma oggi verrà interrogato dal pm Landolfi come persona informata sui fatti. Anche la sua compagna, Anna Tatangelo, verrà ascoltata dal pubblico ministero. Il terzo agente arrestato, Domenico Petrillo, è accusato di essersi recato dal pregiudicato Donato Bucciero facendo da autista a Camarca che, a casa dell’affiliato ai Belforte, andava a ritirare la droga da spacciare. Sono due i gruppi di spacciatori sgominati ieri, ed entrambe le gang venivano supportate dai poliziotti infedeli in vari modi.