Salvatore Parolisi, condannato nel maggio scorso a 20 anni di reclusione dalla Corte d’Assise d’appello di Perugia per l’omicidio della moglie Melania Rea, è stato trasferito nei giorni scorsi dalla casa circondariale di Teramo, dove era detenuto nella sezione «incolumi», al carcere militare di Santa Maria Capua Vetere. Era stato lo stesso Parolisi, caporalmaggiore dell’Esercito, a chiedere alcuni mesi fa al Dipartimento per l’Amministrazione Penitenziaria (Dap) di essere trasferito nel carcere militare. La sua istanza, dopo un’istruttoria, è stata accolta. Melania Rea scomparve il 18 aprile 2011 sul colle San Marco di Ascoli Piceno, dove si era recata con il marito, che era in forza al 235/o Reggimento Piceno, e alla loro figlia, che allora aveva 18 mesi. Il cadavere della donna, trafitto da 35 coltellate, venne scoperto due giorni dopo, il 20 aprile, in un bosco di Ripe di Civitella, nel teramano. Parolisi, che ha sempre negato di essere il responsabile del delitto, è stato condannato sia in primo grado, sia in due processi d’appello, dopo che il primo era stato annullato con rinvio dalla Cassazione per la rideterminazione della pena.

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