L’Associazione Antonino Caponnetto ha scritto al presidente della Repubblica Sergio Mattarella per esporre la vicenda di cui è stato vittima il testimone di giustizia Luigi Leonardi il quale nei giorni scorsi, andato alla Prefettura di Caserta per richiedere copia degli atti riguardanti il rigetto della sua richiesta di sostegno in quanto vittima di racket, per presentare ricorso nei tempi previsti dalla norma, ha ricevuto un rifiuto. L’addetto – ha raccontato Leonardi, imprenditore che ha denunciato il racket di cui era vittima – gli ha risposto che la fotocopiatrice era guasta, mancava perfino la carta e comunque “non avevano tempo” per evadere la sua richiesta. Subito dopo Leonardi si è presentato alla stazione dei Carabinieri di Marcianise, dove ha denunciato il fatto. “Adesso, con una scadenza che pende come una spada – si legge nella denuncia – attendo che la Prefettura si decida a comprare una fotocopiatrice e una risma di carta, e a trovare tra i vari addetti che affollavano la sala del caffè e il corridoio, a parte qualcuno, un santo che faccia le fotocopie e mi dia la possibilità di far valere i miei diritti”. “Non è possibile – scrive il segretario della Caponnetto, Elvio Di Cesare nella lettera al capo dello Stato – che chi denuncia i mafiosi debba essere trattato in questo modo. Fatti del genere inducono a sospettare che al fondo di certi comportamenti potrebbe nascondersi qualcosa di inquietante”. Di qui la richiesta di voler far richiedere una indagine per fare luce sulla vicenda.


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