Sono già oltre 20 gli interventi effettuati dai vigili del fuoco di Caserta in tutta la provincia in particolare per incendi di sterpaglie e boschi. La situazione più preoccupante sulla collina, dove è ubicato il santuario di San Michele Arcangelo, tra Caserta e Maddaloni, dove i roghi si susseguono ormai da una settimana. “C’è qualcuno che si sta divertendo” ripetono i pompieri del Comando Provinciale, sotto pressione perché dopo ogni spegnimento parte un nuovo fronte, con le fiamme che compaiono a poca distanza; che vi sia la mano di qualche piromane è ormai cosa certa. Altri roghi di sterpaglie e rifiuti si sono sviluppati a Marcianise, mentre i boschi bruciano a Castel Morrone, Rocca d’Evandro; incendi anche nell’area della Domiziana, verso il litorale. Le sette squadre dei pompieri non ce la fanno a coprire tutto il territorio, anche per la varia tipologia di roghi, da quelli tradizionali come gli incendi boschivi a quelli di rifiuti, tipici del Casertano che è compreso nell’area cosiddetta Terra dei Fuochi; già nel mese di giugno, tra i più caldi degli ultimi anni, i vigili del fuoco lanciarono l’allarme connesso alla grave carenza di uomini e mezzi, ma nulla è cambiato; al momento il comando di Caserta è ancora senza una guida dopo il trasferimento nel mese di marzo dell’ex comandante De Bartolomeo, e l’affidamento ad interim dell’incarico al dirigente regionale Giovanni Nanni.