MARCIANISE – I militari della compagnia di Casoria e del nucleo investigativo carabinieri di Castello di Cisterna hanno dato esecuzione a due ordinanze di custodia cautelare emesse dall`ufficio Gip presso il Tribunale di Napoli, su richiesta della Dda di Napoli, rispettivamente per gli omicidi di Massimo Ciccarelli, da un lato e di Valerio Ummarino e Gabriele Spenuso dall`altro.

Per quanto riguarda l`omicidio Ciccarelli, spiega n una nota la procura di Napoli, l`ordinanza di custodia cautelare in carcere ha riguardato Salvatore Belforte, detto ‘mazzacane’, uno dei capi dell`omonimo clan camorristico di Marcianise, Giovanni Musone e Antonio Della Ventura, detto ‘`o coniglio’, esponenti dello stesso clan. Per questo delitto, commesso nel maggio 1998 nel Parco Verde di Caivano, sono stati già condannate, con sentenza irrevocabile, sette persone. L`omicidio si inquadra nell`aspra guerra tra consorterie contrapposte nei territori di Caivano, Marcianise e zone confinanti e costituisce una delle attuazioni pratiche dell`alleanza militare tra il clan Natale-Marino, operante in Caivano, ed il clan Belforte, operante a Marcianise, clan camorristici i cui esponenti, uniti dalla comune origine cutoliana, si sono scontrati con i gruppi facenti capo a Francesco Pezzella detto ‘pane `e rano’ e Alfredo Russo detto ‘`o nano’, per il controllo delle attività illecite nell`area di interesse comune.

Per quanto riguarda gli omicidi Ummarino (commesso a Giugliano in Campania nel 2006) e Spenuso (commesso a Villa Literno sempre nel 2006), l`ordinanza di custodia cautelare in carcere ha riguardato Vincenzo Aversano, Raffaele Chiacchio, Giuseppe De Lucia, Franco Di Nardo (i primi tre per il solo omicidio Spenuso e il quarto anche per l`omicidio Ummarino), Salvatore Spenuso, Vincenzo Regina e Anna Regina (per reati concernenti le armi), mentre il collaboratore di giustizia Giannantonio Masella è stato destinatario di ordinanza agli arresti domiciliari. Questi due omicidi vanno inquadrati nell`ambito delle attività illecite del clan Aversano, operante a Grumo Nevano, in perenne contrasto con altri gruppi, ciascuno dei quali cerca in proprio spazio per affermarsi sul territorio. In particolare si tratta del gruppo facente capo a Gabriele Spenuso, già condannato all`ergastolo per un omicidio. Valerio Ummarino era un giovane spacciatore di droga che operava alle dipendenze di Salvatore Spenuso, ucciso proprio per questa sua appartenenza. Per l’omicidio di Gabriele Spenuso duplice fu il movento: uno squisitamente camorristico e uno personale riferito a Raffaele Chiacchio Raffaele, la cui adesione al clan Aversano è stata sfruttata proprio per realizzare la vendetta familiare nei confronti di uno dei responsabili dell`uccisione del padre.

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