Blitz della polizia municipale in via Silvio Pellico. I vigili urbani, guidati dal comandante Salvatore Gradinetta, hanno sequestrato un lotto con decine di uffici realizzati in un’area, di proprietà dello zio dell’ex consigliere comunale Francesco Ragozzino, accanto all’ingresso del cimitero. L’operazione dei caschi bianchi, alla quale ha partecipato direttamente anche il maggiore Gradinetta, è scattata nei giorni scorsi poco dopo l’alba. I vigili hanno fatto irruzione nel cantiere e sequestrato l’opera ancora in costruzione (i lavori erano in via di ultimazione). Gli uffici sequestrati insistono all’interno di un lotto molto più vasto, di circa 4000 metri quadrati, di proprietà in prevalenza dei nonni di Ragozzino, dove negli anni scorsi sono stati realizzati anche 2 capannoni e dove fu installato un ripetitore per la telefonia mobile tra le vibranti polemiche dei cittadini. Realizzati abusivamente, i capannoni furono condonati con altri capannoni costruiti nella zona cimiteriale, anche questi in possesso di parenti del consigliere Ragozzino. Per fare chiarezza su tutta la zona circostante il cimitero è in corso un’articolata inchiesta della procura di Santa Maria Capua Vetere. A sua volta Ragozzino abita in un edificio in via Cellini n°8, di proprietà dei nonni, colpito da una recente ordinanza di abbattimento (di cui parleremo diffusamente nei prossimi articoli). Sarà per una serie di coincidenze o perché magari non porta bene ma quando si tratta di ipotesi di reato di abusivismo edilizio commessi da suoi familiari spunta puntualmente il nome dell’ex consigliere comunale. Ma il bello deve ancora venire.

Abbiamo saputo che l’area sottoposta a sequestro dal comandante Gradinetta e dai suoi uomini (escluso il tenente Mozzillo, zio dell’ormai ex sindaco Giuseppe Mozzillo) è la sede operativa della ditta “Futura”. Se questo nome non vi dice nulla vi rinfreschiamo noi la memoria. All’azienda, con determina dirigenziale n. 85 del 17 novembre 2016, furono assegnati i lavori di manutenzione dell’impianto di pubblica illuminazione di Orta di Atella. Un “affidamento diretto” ora al vaglio degli inquirenti in seguito a un esposto che solleva inquietanti ombre sull’iter tecnico-amministrativo. Il caso è stato sottoposto all’attenzione della locale stazione dei carabinieri e i protagonisti sono legati tra loro da un intricato intreccio familiare. Indovinate con chi? Ovviamente con Francesco Ragozzino. Partiamo dall’inizio. Nel novembre scorso il dirigente comunale Adele Ferrante adotta la determina con cui vengono affidati alla Futura dei lavori d’urgenza all’impianto di illuminazione perché alcuni pali “sono stati divelti” a causa del maltempo e per la sostituzione di alcune lampadine in diverse zone della città. Da quanto si evince dell’esposto (suffragato da un lungo elenco di allegati) l’istruttore della procedura amministrativa risulta essere il tecnico comunale Antonio Sorvillo, zio del consigliere Ragozzino. E l’amministratore della ditta Futura è Salvatore Riccio, cugino dello stesso Ragozzino. Viene inoltre evidenziato che il direttore tecnico è Francesco Acri, un altro cugino del consigliere Ragozzino (guarda la foto di famiglia).

E così il cerchio parentale si chiude, con due curiose coincidenze: l’esponente della maggioranza è stato delegato dal sindaco Giuseppe Mozzillo proprio al settore della pubblica Illuminazione. E la Futura ha sede legale proprio in via Cellini n°8, guarda caso allo stesso indirizzo dove attualmente abita il consigliere Ragozzino. Nell’esposto sotto la lente delle autorità competenti di indizi si fa notare, carte alla mano, che non c’era alcuna “urgenza ed indifferibilità” nell’affidamento dei lavori “incriminati”. Peraltro dalla scadenza contrattuale con la precedente ditta affidataria, la Ambra Med, avvenuta ben due mesi prima che si affidassero i lavori alla Futura, c’era tutto il tempo necessario per procedere ad una regolare gara pubblica. Le anomalie, coincidenze o prove che dir si voglia portate a galla dalla denuncia riguardano anche un aspetto tutt’altro che secondario. La ditta Futura non farebbe parte di nessun albo delle aziende di fiducia del Comune di Orta di Atella e, peggio ancora, si sarebbe classificata tra le ultime come offerta a maggiore ribasso tra quelle partecipanti alla gara di manutenzione del 10 marzo 2016. Nonostante ciò il 7 dicembre 2016 è stato affidato sempre alla Futura l’incarico diretto di “esecuzione delle opere di istallazione degli addobbi natalizi”. Ma anche in questo caso balza agli occhi un fatto strano. Nella premessa della determina viene “rilevato che a seguito di inviti spediti in data 24.11.2016 a cinque ditte di vivaisti”, mentre l’incarico viene affidato ad una società di servizi elettrici. E’ come se nella finale di Champions Allegri facesse giocare Angelina Jolie al posto di Higuain. Fatto ancora più strano è che quando il Comune procede ad affidare incarichi di natura differente rispetto a quelli elettrici si attiene alla perfezione alla normativa in materia di appalti (indagine di mercato con invito a cinque ditte con lo stesso oggetto sociale). Adesso arriviamo all’apoteosi delle stranezze. Mentre gli importi per le altre ditte che beneficiano dell’affidamento diretto sono di media di duemila euro, nel caso della Futura ammontano a più di 20mila euro. Coincidenze? Forse. Illeciti? Vedremo. Per ora sappiamo con certezza solo che la famiglia Ragazzino è molto attiva ad Orta di Atella.

Mario De Michele

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