Muoia Sansone con tutti i Filistei. Angelo Brancaccio è pronto a svuotare il sacco su tutto e tutti. Si ostina a dire che la cupola che ha fatto milioni a palate durante il periodo della speculazione edilizia non era né composta né condizionata dalla camorra. Ma non sembra avere più remore nel fare nomi e cognomi di chi faceva parte del sistema politico-affaristico. Lui era il capo, non c’è dubbio. Ma imprenditori e tecnici hanno tratto altrettanto benefici economici amministrazioni comunali marce e corrotte fino al midollo. Brancaccio alza il tiro. E confessa ai magistrati che tra le ditte che hanno fatto affari d’oro durante il sacco della città figura quella dell’attuale sindaco Andrea Villano. “La ditta del Villano – osserva Brancaccio – ha costruito molto in Orta di Atella. Villano Era socio di Piccirillo Francesco Gianfranco e di D’Ambrosio Giuseppe all’epoca consigliere, mi riferisco alla legislatura 2000-2006. Fu proprio Villano a confidarmi che aveva avuto problemi seri ad edificare su Orta di Atella perché avvicinato da esponenti della famiglia Mundo-Lucariello. Era notorio che la famiglia Lucariello operasse sul territorio di Orta di Atella…”.
Brancaccio, che finora aveva solo accennato a Villano, ad entrare nei dettagli di alcune operazioni immobiliari. Ora invece non solo ha confermato quanto già detto in passato ma sarebbe anche pronto a svelare i retroscena di altri affari. L’ex sindaco ortese sembra intenzionato a srotolare l’intricato gomitolo di intrecci tra la politica e le imprese. E a ricostruire per filo e per segno il ruolo del “partito dei tecnici” ribadendo però che non c’è stata nessuna ingerenza dei clan, né rapporti con lui. Quindi non ha chiamato in causa nessun esponente dei Casalesi.
Sul patto politico-affaristico invece sta approfondendo tutti gli aspetti. E lo sta facendo ponendosi in prima fila. Autoaccusandosi. Un elemento dirimente che fa ritenere attendibili e veritiere le sue dichiarazioni. Sul “sistema” affaristico messo in piedi negli anni del cemento Brancaccio disegna un triangolo di tecnici su cui si basava la speculazione edilizia: Salvatore Del Prete, attuale consigliere di maggioranza, Tommaso Dell’Aversana, segretario cittadino in carica del Pd e Luigi Ziello, attuale leader dei Riformisti e padre del consigliere di finta opposizione Espedito Ziello “Cuor di Leone”.
“Posso indicare – dice l’ex sindaco ortese ai magistrati – il geometra Ziello Luigi, il geometra Dell’Aversana Tommaso l’architetto Del Prete Salvatore, a quell’epoca assessore”. Come già detto Brancaccio non si nasconde dietro un dito. Ammette le sue responsabilità. E illustra quale tornaconto aveva il “partito dei tecnici”. “Ero perfettamente consapevole, così come tutta la classe dirigente di Orta di Atella, che i permessi di costruire rilasciati erano illegittimi. In particolare eravamo tutti consapevoli del fatto che i permessi venivano rilasciati in assenza di lottizzazione. I diversi tecnici che hanno rilasciato i permessi avevano i loro interessi personali legati poi alla professione e al fatto che potessero svolgere poi attività all’interno delle singole operazioni immobiliari”.
Poi altri …OMISSIS… che potrebbero essere svelati già nei prossimi interrogatori per inchiodare finalmente i colletti bianchi alle loro responsabilità. A quel punto i topi smetteranno di ballare.
Mario De Michele