“Non ho ricevuto nessun contributo né in occasione delle elezioni comunali del 2006, né in qualsiasi altra circostanza”. Salvatore Del Prete, per gli amici “Monsignore”, definisce le dichiarazioni di Sergio Orsi “false e destituite di ogni fondamento”. L’ex sindaco ortese smentisce le rivelazioni dell’imprenditore dei rifiuti agli atti del processo sulla società multiservizi “Gmc” che vede imputati Angelo Brancaccio e Andrea Lettieri, rispettivamente ex primi cittadini di Orta di Atella e Gricignano. Nei verbali degli interrogatori di Orsi, già condannato in primo grado a 2 anni e 8 mesi con rito abbreviato, sono emersi, tra le altre cose, molti fatti inquietanti sulla politica ortese. L’imprenditore, ideatore della “Gmc” con il fratello Michele, ucciso nel 2008 dai Casalesi, ha dichiarato di aver dato a Del Prete, che era candidato sindaco, un contributo di 3000-5000 euro per l’acquisto di manifesti in occasione delle elezioni del maggio 2006, vinte dalla coalizione di “Monsignore”. Ma l’ex primo cittadino respinge ogni addebito. “Non è assolutamente vero. Il sottoscritto – afferma Del Prete – si è sempre finanziato le campagne elettorali di tasca propria. Orsi mente”. Dalle carte del processo in corso presso il tribunale di Santa Maria Capua Vetere sono venuti alla luce i nomi di altri ex amministratori locali, qualcuno di loro tuttora in carica. Sergio Orsi ha infatti confessato ai pm che nel periodo in cui la “Gmc” ha lavorato ad Orta di Atella furono assunti Stefano Minichino, fratello dell’allora vicesindaco Rosa Minichino, oggi vice dell’attuale primo cittadino Giuseppe Mozzillo, e il cugino omonimo dell’assessore dell’epoca Tommaso Dell’Aversano. Entrambi furono inquadrati come operatori ecologici. Un altro posto di lavoro, tra le decine che fioccarono tra il 2006 e il 2007, se lo assicurò Pasquale Del Prete, fratello dell’allora assessore Salvatore Del Prete, alias “Magò”, che fu assunto dalla ditta come impiegato amministrativo. Inoltre Orsi, stavolta nell’udienza dello scorso 19 aprile, ha dichiarato di aver consegnato nel biennio 2005-2006 una tangente di 5-10mila euro a un assessore di Orta di Atella, di cui non ricordava il nome, alla presenza di Brancaccio davanti al bar “Dom Perignon” di Gricignano. Gli inquirenti stanno disegnando l’identikit del fortunato esponente dell’allora giunta Del Prete. Che potrebbe anche essere un amministratore in carica.

Mario De Michele

 

 

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