“Dopo aver appreso dagli organi di informazione delle infamanti dichiarazioni del collaboratore di giustizia Orlando Lucariello ho immediatamente dato mandato al mio legale di sporgere denuncia per calunnia per tutelare la mia onorabilità e quella dell’intera comunità ortese infangata da accuse ignobili e totalmente destituite di fondamento”.

Il sindaco di Orta di Atella Angelo Brancaccio ha deciso di rivolgersi alla magistratura per sbugiardare il pentito Lucariello che nel corso dell’ultima udienza del processo “Il Principe e la ballerina” lo ha chiamato in causa. Il pentito ha dichiarato che, a partire dal 1993, “ha deciso lui il sindaco di Orta di Atella” e che Brancaccio era “un nostro uomo” appoggiato elettoralmente dal clan in cambio di appalti. “Si tratta – afferma Brancaccio – di vere e proprie farneticazioni. Questo individuo, che per mia fortuna non ho mai avuto il dispiacere di conoscere o incontrare, parla a vanvera. Del resto lui stesso, che fa apparire di conoscermi bene, non indica mai la data o il luogo di un nostro eventuale, quanto inesistente, incontro, né tanto meno qualche appalto di cui avrei assicurato l’aggiudicazione”.

Dati alla mano il sindaco di Orta di Atella definisce “ignobili” le accuse di un presunto appoggio elettorale della criminalità organizzata nelle tornate elettorali in cui è stato candidato. “Basta dare un’occhiata, anche fugace, ai risultati delle ammnistrative – spiega Brancaccio – per rendersi conto delle grossolane bugie dette dal pentito. Alle ultime elezioni comunali del 2010, quando Lucariello era in carcere già da due anni, essendo stato arrestato nel 2008, la lista con la quale ero candidato a sindaco ha ottenuto il 44,31 % dei voti contro il 27,34 di quella avversaria, in pratica quasi doppiandola. Per non parlare delle precedenti elezioni comunali in cui ero candidato a sindaco, i cui risultati sono stati praticamente plebiscitari: circa il 90% dei voti. Appare evidente – aggiunge Brancaccio – che ci troviamo di fronte a ignobili falsità. Infatti, se si prestasse fede alle menzogne di Lucariello tutti i cittadini di Orta di Atella sarebbero da considerare collusi con la camorra o, quantomeno, dovrebbero essere stati minacciati dagli affiliati del clan per votarmi, peraltro anche quando lo stesso Lucariello era in carcere. Insomma, siamo di fronte – conclude il sindaco di Orta di Atella – ad una ricostruzione assurda e farneticante”.

Brancaccio ha chiesto di essere ascoltato dai magistrati per chiarire la sua posizione e ha incaricato l’avvocato Mario Griffo di presentare denuncia per calunnia contro il collaboratore di giustizia, che sarà depositata lunedì 25 novembre 2013 alla Procura della Repubblica presso i Tribunali di Santa Maria Capua Vetere e Napoli Nord.

 

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui