Forse sarebbe stato più appropriato intitolare a Omero la denominazione della scuola anziché a Massimo Stanzione, con tutto il rispetto che si deve all’artista del ‘600 di origini frattesi, perché quella che sta vivendo il plesso scolastico ortese è una vera odissea. Prima viene chiusa per verifiche strutturali e infiltrazioni d’acqua. Poi i lavori dalla dubbia qualità. Poi ancora la mancanza di gasolio per i riscaldamenti, per far stare i bambini in tema natalizio: “al freddo e al gelo”, come recita la canzoncina. E arriviamo a oggi che il gasolio è stato fornito ma la caldaia non funziona. E i bambini possono stare tranquilli perché è stato scongiurato il rischio che il clima natalizio possa diventare ‘anomalo’, trasformandosi in tropicale. Quello viene vissuto solo dagli ‘eretici’ che occupano gli uffici amministrativi. Un disastro dopo l’altro. E ai genitori che osano sollevare obiezioni viene immediatamente attribuita una nota di demerito dalla dirigente scolastica. La stessa che, considerato sia vincitrice di concorso ha pure profonde nozioni di meteorologia, alle lamentele delle mamme sul non funzionamento dei riscaldamenti (siamo al 17 dicembre) ha detto che tanto fa caldo e non vi è tutta questa necessità. Ci perdoni se osiamo porre qualche domanda: e per il freddo dei giorni scorsi? E per quello che verrà? Magari oggi il clima è stato benevolo ma non ci sembra proprio una risposta adeguata. Il risultato del sempre esemplare comportamento della dirigente scolastica ha portato molte mamme stamattina a ritirare i loro figli da scuola. E ovviamente non ci sentiamo minimamente di dar torto ai genitori per questa decisione.
In tutto questo, la triade commissariale e i sempre presenti carabinieri della stazione di Orta di Atella continuano a ‘sudare sette camicie’, è proprio il caso di dirlo, per porre rimedio alla situazione disastrosa che hanno ereditato dalla passata amministrazione comunale e riportarla alla normalità alla quale tutti gli studenti, grandi e piccoli, hanno diritto.
Luigi Viglione