Proseguono a ritmo serrato le indagini sulla “sparizione” di venti pacchi alimentari destinati alle famiglie povere di Orta di Atella. A distanza di 6 mesi dall’articolo pubblicato in esclusiva da Campania Notizie, ci sono altri clamorosi sviluppi. Nel mirino degli inquirenti finì il consigliere comunale Giovanni Sorvillo. Per fare chiarezza sulla vicenda nei giorni scorsi la Polizia avrebbe ascoltato come persone informate sui fatti (quindi non coinvolte nell’inchiesta) il sindaco Angelo Brancaccio e il segretario comunale facente funzioni Francesco Silvestre. Il caso è scoppiato in seguito ad una relazione, redatta lo scorso marzo, dal personale delegato alla predisposizione e distribuzione del banco alimentare. Gli addetti al servizio segnalarono per iscritto a Brancaccio che l’allora assessore Sorvillo si fece consegnare ben 20 pacchi per destinarli (così si legge nella missiva) a nuclei familiari non presenti nell’elenco ufficiale stilato dal Comune. Secondo il personale del banco alimentare, Sorvillo, vestendosi di autorità (“sono assessore”) chiese e ottenne, negli ultimi 15 giorni di marzo, chili e chili di alimenti destinati non si sa a chi. Da quanto si apprende, il sindaco e il segretario comunale avrebbero la ricostruzione del personale del banco alimentare. Del resto, i 20 pacchi sono realmente “scomparsi”. E dalla nota del settore Welfare si evince chiaramente che fu proprio Sorvillo a prelevare gli alimenti. E a darsi la zappa sui piedi è stato lo stesso ex assessore, che Dopo l’articolo di Campania Notizie, protocollò una richiesta di chiarimenti sul funzionamento del banco alimentare del Comune. Non solo. Sorvillo presentò una denuncia alle autorità competenti. E da allora sono cominciati i suoi guai. All’inizio di settembre scorso due funzionari della Questura di Caserta si sono recati al municipio di Orta di Atella per interrogare il personale addetto alla distribuzione degli alimenti e per acquisire la documentazione relativa all’espletamento del servizio. E dai primi accertamenti emerse che le uniche anomalie riguarderebbero proprio il “caso” Sorvillo. Gli inquirenti infatti vogliono scoprire a che titolo l’assessore avrebbe prelevato i venti pacchi e soprattutto a chi li avrebbe consegnati. Sorvillo rischia seriamente di passare da denunciate a denunciato con l’ipotesi di abuso di ufficio e voto di scambio. Ma la sua posizione potrebbe anche aggravarsi in caso si prefiguri anche il reato di peculato. E proprio per fare luce sulla vicenda il sindaco Brancaccio e il segretario Silvestre sono stati chiamati dalla polizia a fornire dichiarazioni in merito a un “caso” che potrebbe riservare altre clamorose sorprese. Sempre a carico di Sorvillo.

Mario De Michele

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