Piedimonte Matese- “Io voglio tornare a casa mia”. Uno sfogo  lanciato su FB quello dell’ex assessore Antonio Consola  per evidenziare i disagi provocati dalle strade ghiacciate che  lo hanno costretto a dormire a casa della sorella. Ecco l’appello-lettera aperta: “Il caos determinato dalla nevicata abbattutasi anche su Piedimonte nel giorno dell’Epifania mi avrebbe costretto a lanciare un vero e proprio sos attraverso i social ma, fortunatamente, ho potuto contare sull’aiuto dei miei familiari che mi hanno ospitato a casa loro, in un quartiere della città ben lontano dalla emergenza del centro storico. Come è noto, convivo da sempre con la mia disabilità, che nonostante tutto non è mai stata, per me, un ostacolo, avendo realizzato nella mia vita tanti obiettivi. Eppure, in una cittadina di ben 12.000 abitanti, basta una nevicata per tenere segregate in casa le persone con disabilità, pur se dotate di una organizzazione personale che, invece, come nel mio caso, le renderebbe autonome. Vivo nel quartiere di San Sebastiano e da ieri le strade sono letteralmente impraticabili. Come già detto, se non fossi stato ospitato da mia sorella, nel quartiere di Sepicciano, sarei ancora costretto a rimanere in casa. Di contro, il fatto di non poter raggiungere la mia abitazione è altrettanto grave. Credo che un efficace piano di protezione civile debba prevedere prima di ogni cosa l’aiuto alle persone, specie quelle con handicap. Invece in queste ore ho visto liberare strade e marciapiedi del centro, molti dei quali restano comunque impraticabili, senza che ci si ponesse il minimo problema dei quartieri notoriamente più in sofferenza, come San Sebastiano, la Sorgente, San Giovanni, Vallata, dove su molte viuzze interne non è possibile neanche camminare a piedi perché le strade sono lastre di ghiaccio. Credo che questo stato di cose non sia espressione di civiltà e di progresso, ma dimostri quanta disattenzione e quanta superficialità vi sia in chi, invece, avrebbe dovuto assumere decisioni e disporre interventi decisamente più organizzati. Spero che le condizioni meteo migliorino nelle prossime ore perché, evidentemente, posso confidare, e con me tutti gli abitanti del quartiere San Sebastiano in particolare, solo nelle temperature più miti. Dubito, infatti, che qualcuno veramente si prenda la briga di rendere percorribili le strade del centro storico. Io, però, vorrei tornare a casa mia! Ho dovuto persino dettare questa lettera ad un mio amico, al telefono, affinché potessi pubblicarla su facebook. Avrei provveduto in autonomia con il mio tablet, ma è a casa e non posso disporne perché, appunto, in quest’era supertecnologica nessun intervento d’emergenza ha reso transitabile la strada su cui vivo. Buon anno!”

 

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