Nella mattinata di ieri, personale della Squadra Mobile di Caserta, diretta dal Vice Questore Alessandro Tocco e della Sezione distaccata di Casal di Principe, diretta dal Vice Questore Mario Grassia, ha eseguito un Decreto di Fermo emesso dalla Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, in relazione al reato di tentata estorsione aggravata dalla metodologia mafiosa, nei confronti dei pregiudicati:

Dionigi, Pacifico nato a Casal di Principe (CE) il 07.10.1962, residente a Casal di Principe (CE, pregiudicato, libero e Giuseppe Bianchi , nato a Casal di Principe (CE) il 12.04.1978, residente a San Cipriano d’Aversa (CE), pregiudicato, libero.

La misura pre-cautelare è frutto di un’incalzante indagine, anche di natura tecnica, coordinata dalla D.D.A. partenopea, che ha svelato un tentativo di estorsione posto in essere nelle scorse settimane dagli arrestati in danno di due imprenditori, padre e figlio, titolari di una società di costruzioni edili impegnata nella realizzazione di 90 alloggi di edilizia a canone sostenibile in Cancello e Arnone (CE).

Secondo quanto appurato, Pacifico, presentandosi a nome del clan dei Casalesi-gruppo Bidognetti, rivolgeva ai due imprenditori, titolari anche di un caseificio, la richiesta di una imprecisata somma di denaro da destinare ai bisogni dei carcerati dell’organizzazione camorrista. Nonostante l’iniziale rifiuto delle vittime, che avevano eccepito che il complesso immobiliare non era stato ancora realizzato e, quindi, nessun appartamento era stato ancora venduto, Pacifico, accompagnato da Bianchi e da un terzo affiliato, che risulta indagato per i medesimi fatti in quanto già detenuto, tra luglio ed agosto scorsi, aveva insistito nella pretesa del pagamento del pizzo, in coincidenza della canonica scadenza di ferragosto.

Le indagini sono state suffragate soprattutto da attività di intercettazione ambientale che hanno permesso di ricostruire nei dettagli le fasi dell’attività delittuosa, dalla spasmodica ricerca delle vittime, ai sopralluoghi presso la loro azienda, oltre che l’assoluta arroganza dell’atteggiamento degli affiliati.

Infatti, le vittime si sono risolute ad ammettere le condotte vessatorie di cui erano oggetto solo di fronte alle inconfutabili contestazioni dei poliziotti.

Secondo recenti acquisizioni investigative, nell’ultimo periodo, Pacifico Dionigi aveva assunto la guida della fazione Bidognetti, gestendone le attività estorsive sul litorale domitio.

 

 

 

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