CASERTA – Tensione oggi all’ingresso del cantiere del Policlinico di Caserta, i cui lavori sono fermi da tre anni, in via Grazia Deledda. Oltre 50 operai della Immobili Federici Stirling, società che ha rescisso nell’aprile del 2009 il contratto con la Seconda Università degli Studi di Napoli, ente committente, hanno bloccato l’accesso a una decina di lavoratori dell’ati aggiudicataria della nuova gara e formata da Condotte spa e Cordioli, che avrebbero dovuto iniziare le opere di messa in sicurezza della struttura. Sono intervenuti alcuni mezzi della polizia per provare a scortare i dipendenti delle ditte incaricate di proseguire i lavori, ma non c’é stato nulla da fare.
Il nodo è l’inserimento nell’organico dell’Ati dei 102 operai della Immobilgi, in cassa integrazione da tre anni, ormai vicini al 30 giugno, data di scadenza dell’ammortizzatore sociale. Il 24 aprile scorso, in seguito ad un incontro con i sindacati, i rappresentanti di Condotte spa, sebbene avessero ribadito di voler utilizzare i propri dipendenti della provincia di Caserta, circa 70 persone licenziate dal 2001 in poi dopo l’abbandono dei cantieri dell’Alta Velocità e della base Nato di Lago Patria, alcune delle quali oggi sono senza reddito, si erano comunque detti disponibili ad incontrare i 102 lavoratori dell’Immobilgi al fine di ricollocarne una parte presso aziende subappaltatrici o nello stesso organico della società ma in altre sedi. “Condotte ha disatteso gli impegni presi – afferma Giovanni Letizia, segretario confederale della Cisl – dopo i colloqui dei giorni scorsi con i lavoratori della Immobilgi pensavamo che qualosa potesse sbloccarsi, ma ieri sera è arrivata poco prima delle 8 la comunicazione improvvisa dell’avvio questa mattina dei lavori”. “Da parte dei sindacati – gli fa eco Antonio Gelo segretario provinciale Filca-Cisl – c’è tutta la disponibilità a trovare una soluzione per non lasciare per strada oltre 100 famiglie”. “Volevamo evitare una guerra tra poveri, ma è proprio quello che sta accadendo – spiega Mario Martucci, segretario generale della Fillea Cgil – con l’arrivo delle ditte subappaltanti inoltre, calerà la qualità dei materiali utilizzati per un’opera così strategica per la provincia di Caserta”. Francesco Cirillo, delle Feneal Uil, afferma che “le istituzioni sono assenti sebbene gli accordi con l’azienda fossero stati siglati in cornici istituzionale come la Prefettura di Caserta o la sede di Confindustria”.