Nessuna pressione su Paolo Menduni perché reintegrasse un medico del 118 nel suo precedente incarico, solo una richiesta di informazioni sui motivi del trasferimento: così Eduardo Giordano, consigliere regionale della Campania, eletto con l’Idv e poi passato al Ncd, ha spiegato al pm il suo interessamento alla vicenda della dottoressa Filomena Caputo. Giordano, dirigente dell’Asl di Caserta, assieme a Francesco Pecorario, marito della Caputo, è indagato per induzione indebita a dare o promettere utilità nell’ambito dell’inchiesta che ha portato ai domiciliari il Presidente del consiglio regionale, Paolo Romano. Nei mesi scorsi il consigliere regionale ha reso dichiarazioni spontanee al pm: Pecorario e la moglie, ha spiegato Giordano, ritenevano illegittimo il provvedimento con cui il direttore generale dell’Asl di Caserta, Menduni, trasferiva la dottoressa Caputo dalla commissione per le invalidità al 118 e gli chiesero di interessarsi per comprendere le ragioni del trasferimento. “Ricordo di essermi recato dal direttore Menduni – ha dichiarato Giordano – e di aver soltanto chiesto i motivi di tale assegnazione, in quanto, leggendo l’atto, ritenevo che fosse quanto meno inopportuno. Menduni espose le ragioni della nuova assegnazione della dottoressa Caputo e io mi limitai ad ascoltarle. Durante tale colloquio, che è durato al massimo cinque minuti, non ho mai esercitato alcuna pressione, nemmeno indiretta”. Per Giordano il gip ha respinto la richiesta di arresti domiciliari avanzata dalla procura di Santa Maria Capua Vetere.

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