I pm della Dda di Napoli Fabrizio Vanorio e Alessandro D’Alessio hanno chiesto 12 anni di carcere per l’ex sottosegretario del Pdl Nicola Cosentino al termine della requisitoria del processo cosiddetto “carburanti”, in corso a Santa Maria Capua Vetere. Tra i reati contestati, tutti con l’aggravante mafiosa, l’estorsione e l’illecita concorrenza. Pene alte sono state richieste anche per i fratelli dell’ex coordinatore campano del Pdl, Giovanni e Antonio: 16 anni e sei mesi per il primo, 11 anni, invece, per il secondo; per l’ex prefetto di Caserta e ex deputato del Pdl Maria Elena Stasi, è stata avanzata una richiesta di quattro anni di carcere. Oggetto del processo è l’Aversana Petroli, l’azienda di carburanti della famiglia Cosentino, amministrata in passato da Giovanni Cosentino e oggi sottoposta a sequestro, che secondo l’accusa sarebbe stata avvantaggiata illecitamente ai danni della società di un altro imprenditore, Luigi Gallo, che ha reso dichiarazioni accusatorie contro i Cosentino. Il pm della Dda Alessandro Vanorio, nella requisitoria, ha evidenziato il ruolo avuto nella vicenda dall’ex prefetto di Caserta Stasi, che, “con un tocco di bacchetta magica, di autorità, cancellò nel 2006 l’interdittiva antimafia a carico dell’azienda dei Cosentino nonostante il provvedimento fosse stato confermato da una sentenza del Consiglio di Stato. Fu poi accontentata con la canditura al Parlamento”. I pm hanno poi chiesto 14 anni per l’imprenditore Michele Patrizio Sagliocchi, ritenuto vicino al clan Zagaria, 7 anni per il funzionario della Regione Luigi Letizia; pene anche per gli ex funzionari del Comune di Casal di Principe Giacomo Letizia (8 anni) e Vincenzo Schiavone (2 anni e mezzo).