Il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere (Caserta) ha accolto la richiesta di costituzione di parte civile della Presidenza del Consiglio dei Ministri nel processo che vede imputato l’ex deputato del Pdl Nicola Cosentino per i reati di corruzione e reimpiego di capitali illeciti aggravati dall’aver agevolato il clan camorristico dei Casalesi in relazione al progetto per la costruzione di un centro commerciale, mai realizzato, nei pressi di Casal di Principe.
Per il presidente del Tribunale, Orazio Rossi, la presidenza del Consiglio è pienamente legittimata essendo la corruzione un reato contro la pubblica amministrazione, di cui Palazzo Chigi rappresenta il vertice. Per lo stesso capo di imputazione il collegio ha invece rigettato la richiesta di costituzione civile del Ministero dell’Interno. Già costituita invece l’Unicredit, la banca alla quale si sarebbe rivolta Cosentino per ottenere un prestito da 5 milioni e mezzo di euro, prima concesso e poi bloccato. Con l’ex sottosegretario, attualmente detenuto nel carcere di Secondigliano, sono imputati altri 20 soggetti per reati che vanno dall’ associazione camorristica al falso, dall’abuso d’ufficio al voto di scambio, reato che si sarebbe consumato alle elezioni amministrative del 2008 e del 2010. Per quest’ultimo capo d’ accusa, così come per la fattispecie associativa, il Tribunale ha ammesso la costituzione di parte civile del Viminale e della Presidenza del Consiglio tenuto conto tanto del “danno all’immagine subito dalla Pubblica amministrazione” e del danno economico collegato alle risorse utilizzate “nella lotta contro la criminalità e per tenere le elezioni”. Il collegio ha poi accolto la richiesta di accesso al rito abbreviato per due imputati (Nicola Di Caterino e Caterina Corvino) la cui istanza era stata dichiarata inammissibile perché tardiva dal gup di Napoli il 13 novembre 2012. I due imputati, se dovessero essere condannati al termine del dibattimento, avranno diritto alla riduzione di pena come previsto dalle norme sul rito abbreviato. Si tornerà in aula il prossimo 29 maggio per il conferimento dell’incarico ai periti che dovranno trascrivere le centinaia di intercettazioni raccolte durante le indagini della Dda. Nell’udienza del 26 giugno verrà invece ascoltato il pentito Luigi Grassia, uno degli accusatori di Cosentino.