Sfilano ex esponenti casertani di Forza Italia, tra cui l’ex sottosegretario alla Giustizia Pasquale Giuliano, al processo in corso al Tribunale di Santa Maria Capua Vetere in cui è imputato per concorso esterno in camorra l’ex uomo forte del partito berlusconiano a Caserta, Nicola Cosentino. “Mi sono sempre battuto contro la camorra e l’emergenza ambientale con iniziative e interrogazioni parlamentari, la cui documentazione ho oggi con me”, afferma l’ex senatore di Aversa Giuliano, ex magistrato, sentito come teste della difesa. “Con Cosentino – prosegue – abbiamo sempre condiviso tutte le battaglie, da quella per la realizzazione, poi avvenuta, di una sede della Squadra Mobile di Caserta a Casal di Principe o del Gruppo dei Carabinieri ad Aversa, a quella per l’istituzione, mai realizzata, della Corte d’Appello a Caserta e della sezione della Dda a Santa Maria Capua Vetere. Questa battaglia fu iniziata da me nel 2001, fu caratterizzata dalla presentazione di tre progetti di legge tutti simili e si concluse nel 2009 quando l’allora consigliere del Presidente Napolitano, Loris D’Ambrosio, purtroppo defunto, mi disse di aver ricevuto la visita di una delegazione di magistrati napoletani che erano contrati alla delocalizzazione; così ritirai l’emendamento e lo trasformai in ordine del giorno. Fui inoltre attaccato sulla stampa, che mi accusò di voler fare un favore al clan con questo progetto. Cosa assolutamente non vera”. Dopo Giuliano è stata la volta di Pino Sarpo, ex coordinatore di Forza Italia nel comune casertano di Cesa, di cui è originario l’imprenditore dei rifiuti, oggi pentito, Gaetano Vassallo, grande accusatore di Cosentino. “Vassallo non ha mai fatto parte di Forza Italia – racconta Sarpo – si avvicinò al partito verso il 2000 per sostenere un suo amico alle comunali di allora. Prese anche delle tessere, ma non ha mai ricoperto alcun ruolo”. Sarpo conferma poi di aver accompagnato in una circostanza “Vassallo da Cosentino per una vicenda che aveva coinvolto il fratello di Vassallo, allora lavoratore del Consorzio rifiuti Caserta2. Cosentino disse che non poteva intervenire presso il Ce2, che era amministrato dalla sinistra, poi riuscì a farci incontrare un responsabile ma Vassallo non riuscì a ottenere quello che voleva”.

 

 

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