I fratelli Sergio e Michele Orsi, imprenditori dei rifiuti collusi con il clan Bidognetti di Casal di Principe, avevano un proprio uomo nel Gia (Gruppo Investigativo Antimafia) della Prefettura di Caserta che li aggiornava sugli accertamenti antimafia a loro carico. È quanto ha detto, nell’aula del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere (Caserta), il maresciallo della Guardia di Finanza Leopoldo Penci, ascoltato oggi come testimone dell’accusa nell’ambito del processo cosiddetto Eco4 che vede imputato l’ex sottosegretario del Pdl Nicola Cosentino per concorso esterno in associazione mafiosa. Il sottufficiale, nel 2004, effettuò le indagini sull’infiltrazione del clan dei Casalesi nel Consorzio dei rifiuti Caserta 4 (Ce4) e nella società mista Eco4 facente capo a Sergio e Michele Orsi (quest’ultimo ucciso nel 2008 dal gruppo capeggiato dal killer Giuseppe Setola), che effettuava per conto del Consorzio la raccolta dell’immondizia in 20 Comuni del Casertano. “Durante le indagini – ha detto Penci rispondendo alle domande del pm della Dda di Napoli Alessandro Milita – intercettammo Michele Orsi e il componente del Gia Salvatore Andreozzi, allora dipendente dell’Ispettorato del lavoro, che lo informava su come andavano gli accertamenti antimafia della prefettura di Caserta sull’Eco4. In cambio, Andreozzi, chiese a Orsi una culla e vestiti per bambini. Dopo pochi mesi la Prefettura emise un Certificato Antimafia per la società degli Orsi molto equivoco. In pratica diceva che non c’erano cause ostative al rilascio del nulla osta antimafia ma precisava che l’Eco4 era riferibile a Sergio Orsi che aveva precedenti penali”. Penci riferisce anche della maxi plusvalenza con i soldi pubblici realizzata dai fratelli Orsi quando nel 2004 vendettero il 46% delle loro quote di Eco4 al Consorzio di Comuni Caserta4 (il restante 3% andò all’altra società pubblica Impregeco, ndr). “All’ inizio – dice il finanziere – gli Orsi vendettero le quote di Eco4 ad una loro società, ‘Ambiente e Territorio’, con un prezzo basato sul loro valore nominale. Quasi l’intero pacchetto di quote fu poi ceduto con un enorme sovrapprezzo al Ce4 grazie ad una perizia firmata da un esperto nominato dal Tribunale di Santa Maria Capua Vetere che aveva stimato il valore di Eco4 sulla base di crediti verso i Comuni molti dei quali non esigibili”. Y