“Tra il 2005 e il 2006 incontrai Cipriano Chianese che mi chiese di uccidere il pm della Dda Alessandro Milita. Io non accettai perché volevo più soldi di quelli che mi erano stati proposti”.
Lo ha dichiarato il pentito del clan dei Casalesi Francesco Della Corte, nel corso dell’udienza in corso al tribunale di Santa Maria Capua Vetere del processo per concorso esterno in associazione camorristica a carico di Nicola Cosentino. Della Corte ha confermato, rispondendo in video-conferenza alle domande dello stesso Milita, una circostanza contenuta nell’ordinanza d’arresto eseguita alla fine del 2013 a carico di Chianese, ritenuto il principale artefice per conto dei Casalesi del traffico di rifiuti tossici dal Nord ai territori casertani e napoletani.
Per questi fatti Cipriano Chianese è sotto processo a Napoli.