CASERTA – Il pm della Dda di Napoli, Alessandro Milita, ha chiesto duecentoquindici anni di reclusione complessivi nella requisitoria finale del processo Eco 4 per 22 imputati che rispondono dell’accusa di reimpiego di capitali del clan dei Casalesi, turbativa d’asta, illecita concorrenza perpetrata con minaccia e violenza, il tutto aggravato dal metodo mafioso.

Il processo e’ quello che vede come vittima l’ex consigliere regionale Udeur Nicola Ferraro di Casal di Principe, dominus dell’EcoCampania, societa’ esclusa dalla gara d’appalto dell’aprile 2000 che era stata costruita su misura – con la presunta complicita’ dei dirigenti del consorzio Ce4, Giuseppe Valente e Claudio Di Biasio – della Flora Ambiente, societa’ dei fratelli Sergio e Michele Orsi. Ad attendere la sentenza che verra’ emessa il 27 gennaio dai giudici della seconda sezione del tribunale di Santa Maria Capua Vetere – presidente Pierluigi Picardi – ci sono 22 presunti camorristi e prestanomi, alcuni di loro accusati di aver emesso false fatturazioni della Flora Ambiente alla societa’ Oledinamica che faceva capo a Claudio Bidognetti, nipote del boss ergastolano Francesco Bidognetti, che ufficialmente era un semplice meccanico che riparava i mezzi utilizzati per il trasporto dei rifiuti, ma in realta’ era ben altro. Le fatture emesse erano un modo per pagare la tangente del clan dei Casalesi, stando all’accusa, e per reimpiegare il denaro sporco. Pesanti le condanne richieste da Milita che ha parlato alla corte spiegando i motivi delle condanne per sei ore consecutive, davanti anche a Nicola Ferraro, presente in aula in veste di danneggiato e che, in questo procedimento, si e’ costituito parte civile. Per Nicola Alfiero, Claudio Bidognetti, Francesco Borrata, Giovanni Russo e Nicola Verolla, e’ stata chiesta la condanna a 10 anni di reclusione; per Aniello Bidognetti, Alessandro Cirillo e Giuseppe Setola, il braccio armato del clan, 20 anni di carcere. Per il boss Francesco Bidognetti e Bernardo Cirillo 18 anni, Otto anni per il pentito Emilio Di Caterino, 12 anni per Francesco di Maio e Giosue’ Fioretto. Un anno per Luigi Grassia, sei anni per Aldo Schiavone, 15 anni per Raffaele Bidognetti, otto anni per il fratello del capoclan Michele Bidognetti e sei anni per l’ultimo figlio Gianluca Bidognetti, due nani per Carlo Catelli e Antonio Cecoro mentre assoluzione piena e’ stata chiesta per Orietta Verso. Due anni per Enrico Verde. Chiesta, inoltre, la sanzione pecuniaria di 500 quote della societa’ Oleodinamica.

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