CASERTA – Giosuè Bove ha sporto una denuncia-querela per diffamazione a mezzo stampa ai carabinieri di Maddaloni in merito ad un articolo sui presunti sprechi alla Sma. Riceviamo e pubblichiamo la sua nota sulla vicenda. “Ho presentato querela solo ieri (10 dicembre ndr) nonostante fosse pronta già da sabato scorso. Perché non è stato affatto facile recuperare il domicilio del giornalista e finanche la sede della redazione. Le ‘irregolarità’ di questo giornale non si limitano, infatti, alla diffamazione, sostiene Bove. Non è rintracciabile la sede della redazione, in aperta violazione alla legge sulla stampa e la partita IVA, dichiarata nella gerenza sulla home del giornale, non risulta registrata alla Camera di Commercio. Nella querela si afferma con nettezza che le notizie riportate nell’articolo sono del tutto false e fuorvianti. A partire dal titolo secondo cui sarei stato CITATO PER TRE MILIONI DALLA CORTE DEI CONTI per CONSULENZE A GOGO’, NOLEGGI PER QUASI MEZZO MILIONE DI EURO, mentre io non sono mai stato citato dalla Corte dei Conti, né per la funzione ricoperta nella S.M.A. Campania, né per nessuna altra ragione. L’articolo, continua Bove, è un capolavoro di pessimo giornalismo. Citando un’azione di tipo civilistico, intentata dall’ex amministratore SMA Campania Ciro Di Leo nei confronti dei precedenti amministratori, Guarino lascia intendere che sarebbe questa la ‘citazione’ con oggetto le malversazioni di cui si fa racconto nell’articolo.
Ma l’azione del Di Leo non ha affatto per oggetto contestazioni di malaffare o clientelismo, ma solo pretese relative ai pregressi rapporti economici con l’ex socio privato della SMA Campania, e cioè la SMA spa. In questo modo Guarino intreccia due vicende che non hanno nessun legame tra di loro. In realtà gli episodi di mala gestione e di clientelismo indicati nell’articolo (le consulenze, i noleggi) sono oggetto di una denuncia pubblica contro l’attuale amministrazione, formulata da alcuni lavoratori, in particolare da rappresentanti sindacali della Confsal, e indirizzata alla Procura della Repubblica e alla Corte dei Conti. La denuncia della Confsal opera una chiara e netta distinzione tra le amministrazioni precedenti e quella in corso, e si riferisce a fatti del 2013 (Bove non è più amministratore dal 2011, ndr), dunque non poteva dar adito a confusioni. Insomma Guarino ha voluto ‘con intenzione’, diffamarmi. E l’effetto diffamatorio è ancor più rafforzato dal fatto che dei tanti nomi citati compaiono solo due foto, di cui una è la mia. In questa foto, peraltro, sono ritratte altre persone, tra cui mia figlia, del tutto estranee alla vicenda. Questo è il fatto che più mi ha disgustato”.
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