SANTA MARIA CAPUA VETERE – Mobilitazione degli studenti di Giurisprudenza della Sun e della Federico II. Centinaia di ragazzi hanno invaso le strade di Santa Maria Capua Vetere per protestare contro il depotenziamento del Tribunale sammaritano e la soppressione delle sedi distaccate dislocate in diverse città della provincia di Caserta.

Nel mirino degli studenti i provvedimenti del governo Monti, che in nome della “spending review” starebbe smantellando la macchina della giustizia. Il “no” alle scelte governative è stato gridato durante un corteo che è partito dall’aulario della facoltà di Giurisprudenza e si è concluso davanti alla sede del tribunale penale di Santa Maria Capua Vetere. Alla protesta contro “lo stravolgimento della geografia giudiziaria” casertana hanno partecipato anche il sindaco Biagio Di Muro e gli avvocati del Foro sammaritano, capeggiati dal presidente dell’ordine Alessandro Diana.

Durissimo il giudizio di Pierluigi Basile, dell’ordine degli avvocati di Santa Maria Capua Vetere: “L’ignavia della politica rischia di far implodere il sistema giudiziario casertano già sull’orlo del collasso. Contro le scelte del governo presenteremo ricorso alla Corte Costituzionale e redigeremo un documento, indirizzato al ministro della Giustizia, Paola Severino, per chiedere la modifica del decreto legislativo per scongiurare il depotenziamento del tribunale sammaritano e, tra le altre cose, per impedire la soppressione della sezione monocratica di Aversa”.

Ma gli studenti di Giurisprudenza sono scesi in piazza al grido di “riprendiamoci il nostro futuro” anche per opporsi alla riforma forense, approvata già dalla Camera dei Deputati lo scorso 31 ottobre, e che passerà al vaglio del Senato il prossimo il 26 novembre. La riforma rappresenterebbe un ostacolo quasi insormontabile sul cammino di chi sogna in futuro di esercitare la professione di avvocato. Infatti, a detta degli studenti si tratta di un provvedimento dal sapore corporativo.

Ecco perché: il tirocinio durerà non meno di 18 mesi, sarà obbligatorio e graverà economicamente sui tirocinanti; l’esame di Stato per l’accesso alla professione si terrà con cadenza annuale e non più semestrale; non è più previsto l’ausilio di codici esplicativi (con commenti e citazioni giurisprudenziali) durante la prova scritta; quattro esami saranno tassativi (Procedura Penale, Civile e Diritto Penale e Civile), oltre a due esami a scelta dello studente durante la fase della prova orale).

Insomma, tutte misure che invece di facilitare l’accesso alla professione, premiando il merito e sburocratizzando i meccanismi di selezione, non fanno altro che rendere agli studenti, futuri avvocati, la vita ancora più difficile.

Antonella Coviello

 

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui