CASERTA – “Il rischio alluvioni colpisce nel momento in cui accadono mentre rimane sempre difficile la prevenzione, portare l’attenzione sulle precarietà del territorio al rischio cui si va incontro rispetto alle piogge intense, inondazioni, esondazioni”, è il commento che si raccoglie nella sala durante la conferenza curata dal Distretto Idrografico dell’Appennino Meridionale che comprende Campania, Basilicata, Puglia, Calabria, Molise, Lazio e Abruzzo.

Nella gremitissima sala del Palazzo della Provincia in corso Trieste, si registrava la presenza numerosa di tecnici, professionisti docenti universitari giunti dalla rispettive regioni per un approfondimento sul Programma di Lavoro per la Redazione delle Mappe di Pericolosità e Rischio. Vera Corbelli, segretario generale del Distretto e dell’Autorità di Bacino Liri Garigliano Volturno, ha presentato il programma aprendo i lavori con il padrone di casa l’assessore provinciale al Ciclo delle Acque Protezione Fascia Costiera, Paolo Bidello. Una conferenza voluta per raccogliere contributi tecnici programmatici dei singoli territori in relazione al percorso per lo sviluppo del Piano di Gestione Rischi Alluvionali. “L’importanza del lavoro che stiamo svolgendo  in collaborazione con le strutture tecniche delle regioni è strettamente legato alla necessità di condividere un percorso finalizzato alla realizzazione del programma che le direttive comunitarie ci indicano nel campo delle risorse idriche nelle sue  diverse implicazioni: di superficie, sotterranee, marine e fluviali.

Un lavoro che è frutto di una intesa tra le varie Autorità di Bacino e il Distretto”, Vera Corbelli, il cui motore dell’articolata e complessa rete tra progettazione, mappatura dei territori rispetto alle specifiche criticità che sono state individuate e catalogate. Intorno al segretario generale  ingegneri, geologi, architetti ed altri professionisti che hanno messo appunto mappe di rischio alluvionale indispensabili per poter avere un riferimento operativo per gli interventi a farsi. Ma le indicazioni di maggiore attenzione sono venute dal mondo accademico con la presenza di autorevoli esponenti del mondo universitario, tra i vari relatori il professore Michele Di Natale, della Facoltà di Ingegneria di Napoli; Francesco Napolitano, facoltà di Ingegneria dell’Università La Sapienza di Roma; della Facoltà di Agraria di Bari la professoressa Giuliana Trisorio Liuzzi e per l’Università della Calabria Francesco Macchione, Ingegneria. Sono interventi, inoltre, dirigenti regionali e delle Autorità di Bacino. Una dettagliata e indicativa analisi delle condizioni di rischio dei territori derivanti da alluvioni, mettendo a rischio l’assetto idrogeologico del suolo.

Il reticolo idrografico del Distretto dell’Appennino Meridionale è caratterizzato da una grande entità di corsi d’acqua classificati, il loro sviluppo lineare ammonta a circa 31.000 km, un dato indicativo del potenziale rischio alluvionale derivato solo dai corsi d’acqua, cui si aggiungono altri 2.100 km di coste nelle sue diverse conformazioni paesaggistico naturalistico e della pressione antropica e dei fenomeni di dissesto. Sulla base della pianificazione realizzata dalla struttura tecnica del Distretto e delle Autorità di Bacino, per la redazione dei Piani di Assetto Idrogeologico, circa il 5 per cento dell’intero territorio del Distretto è in aree soggette a pericolosità idraulica.

Nel corso dei vari interventi sono stati acquisiti contributi importanti per la definizione completa della mappatura da completare e presentare entro il 13 di giugno prossimo, tempo che saranno rispettati secondo quanto emerso dai lavori che si avviano alle definizione conclusiva.

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