Sono state depositate questa mattina davanti al gip Giuseppe Meccariello del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere (Caserta) le tre perizie eseguite dagli ufficiali del Ris dell’Arma in relazione all’omicidio di Antonietta Afieri, la donna di 50 anni scomparsa a Santa Maria Capua Vetere nel giugno del 2013 e ritrovata cadavere nel settembre successivo nei pressi della stazione ferroviaria della città. I militari avevano ricevuto l’incarico dal sostituto procuratore Carlo Fucci. Gli esami hanno escluso la presenza del Dna della vittima nelle auto e sulle bici sequestrate ai tre indagati – ovvero a Domenico Foniciello, Mario Gravino e al figlio di quest’ultimo Emanuele Fava – e che il corpo della donna, quasi del tutto decomposto, sia stato bruciato, non essendo state trovate tracce di combustibile sul luogo del ritrovamento. Non è emerso invece alcun risultato dalla terza perizia, che doveva stabilire se su alcuni indumenti e una coperta ritrovati accanto al corpo vi fossero tracce di liquido seminale o altri elementi rilevanti: gli esperti non hanno potuto repertare alcuna traccia biologica, visto il degrado degli oggetti, rimasti sotto al sole estivo per oltre due mesi. Gli esami sono stati depositati nel corso dell’udienza di incidente probatorio alla presenza dei tre soggetti e dei familiari dell’Afieri, in particolare dei figli Gianluca e Nico (difesi dall’avvocato Natalina Mastellone), e di Lucia Afieri, sorella della vittima.


 

 

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