“Ottima tempra e con il suo solito piglio battagliero”: così, il senatore Vincenzo D’Anna, vicepresidente del gruppo Grandi Autonomie e Libertà, ha trovato Nicola Cosentino che da giovedì scorso è ristretto nel carcere napoletano di Secondigliano perché coinvolto in un’inchiesta della Dda partenopea su presunte minacce aggravate dal metodo mafioso a un imprenditore concorrente della sua famiglia. Insieme a Nicola sono finiti in cella anche due suoi fratelli, Giovanni e Antonio. Il senatore d’Anna si è recato nella struttura carceraria dove, riferisce, “ho trovato delle carenze sanitarie”. “É deplorevole che in un carcere che ospita 1200 persone non sia possibile fare un accertamento urgente perché manca il radiologo”. “Nicola – fa sapere – è da solo in una cella del settore dei cosiddetti detenuti comuni. Gli ho parlato attraverso le sbarre, alla presenza del direttore, mentre vagliava le carte processuali che lo riguardano”. “Mi ha detto ‘Ti sfido a trovare negli annali delle vicende giudiziarie un’altra carcerazione preventiva come quella che ha colpito me e i miei fratelli, per una vicenda di 12 anni fa’”, ha riferito ancora il senatore. “Prima che andassi via – ha concluso D’Anna – mi ha chiesto di portare il suo saluto agli iscritti di Forza Campania che si incontreranno a Caserta, lunedì pomeriggio. Tra gli altri, il senatore D’Anna ha anche incontrato Giovanni Cosentino: “É cardiopatico ed è in infermeria. Qualche giorno fa – ha fatto sapere il senatore – è stato sottoposto a un intervento di angioplastica. Non può stare in una struttura come quella”.

 

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