“Pochi minuti dopo l’omicidio Noviello (avvenuto 16 maggio 2008, ndr) venne da me Massimo Napolano e mi diede un bacio in bocca dicendo che il delitto era stato fatto”. Giuseppe Setola, collegato in video-conferenza dal carcere di Milano-Opera nell’ambito del processo per l’omicidio dell’imprenditore Domenico Noviello, ha raccontato poi che “Massimo Alfiero mi disse che avevano festeggiato il delitto con Francesco Cirillo (imputato nel processo, ndr) che aveva stappato una bottiglia di champagne; questa era un’usanza del clan dei Casalesi”. Cirillo fu condannato nel 2001 a sei anni di carcere per estorsione proprio in seguito alla denuncia presentata da Noviello. “Ho deciso di far uccidere Noviello prima di tutto perché aveva fatto prendere sei anni a Francesco Cirillo, quindi perché il clan in quel periodo stava inguaiato, non avevamo di che mangiare, così dovevamo uccidere un imprenditore che aveva denunciato per costringere anche gli altri a pagare. Così è avvenuto, e abbiamo fatto centinaia di estorsioni. Anche Michele Zagaria ci pagava”. Così, Giuseppe Setola, durante l’esame tenuto nel corso dell’udienza del processo per l’omicidio dell’imprenditore Domenico Noviello per il quale il killer è imputato insieme ai componenti del suo gruppo di fuoco. Rispondendo alle domande del pm della DDA di Napoli Alessandro Milita, Setola ha raccontato che l’omicidio Noviello fu deciso nel corso di una riunione tenuta presso un’abitazione ubicata tra “Parete e Giugliano. C’eravamo io, Francesco Cirillo, Massimo Alfiero (entrambi imputati, ndr), cui diedi l’incarico, e un’altra persona. Ma pochi giorni prima della riunione parlai con Alessandro Cirillo (altro imputato, ndr) e fummo d’accordo sulla necessità di uccidere Noviello”. In seguito alle domande dell’avvocato di Alessandro Cirillo Elena Schiavone emerge però un’altra riunione precedente in cui Setola, incontrando lo stesso Alfiero ed Emilio Di Caterino, collaboratore di giustizia non imputato in questo processo, parlò di uccidere “Umberto Bidognetti, Noviello e Michele Orsi” (tutti ammazzati tra il 2 maggio e il primo giugno 2008, ndr). “Non lo ricordavo”, ammette Setola.

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