Il prefetto di Caserta Carmela Pagano ha disposto con apposito provvedimento la chiusura a Piedimonte Matese del Centro Operativo Misto (Com, istituito nella caserma del Corpo Forestale, ndr) che ha coordinato dal giorno dopo il sisma del 29 dicembre scorso le operazioni di verifica strutturale di immobili pubblici e privati poste in essere dai vigili del Fuoco e dalla Protezione civile della Regione Campania.

Da Piedimonte se ne va anche la Croce Rossa che fino ad ora aveva gestito il punto di accoglienza allestito presso la palestra della scuola elementare D’Amore, peraltro poco usata dalle famiglie sgomberate, mentre resteranno solo i pompieri con un presidio. Una decisione preannunciata ma che ha trovato contrari i sindaci dei sei comuni casertani (Piedimonte Matese, Alife, Gioia Sannitica, San Potito Sannitico, San Gregorio Matese e Castello del Matese) che due giorni fa avevano chiesto di rinviare la chiusura per il timore di essere lasciati soli dalle istituzioni. Una preoccupazione che il sindaco di Piedimonte Enzo Cappello torna a ribadire anche oggi.

“Solo nella giornata odierna – spiega – ho dovuto dichiarare inagibili, sulla base delle schede compilate dai tecnici della Protezione civile, altri 5 immobili privati, per un totale di 4 famiglie evacuate, che si aggiungono ai 23 nuclei familiari (per un totale di 80 persone) residenti nelle 15 abitazioni sgomberate nei giorni scorsi; in totale sono 80 persone solo a Piedimonte, tra cui circa 15 minori, che resteranno senza assistenza. Tra l’altro ho dovuto firmare anche un’ordinanza di chiusura della centrale via Ercole D’Agnese e un provvedimento di abbattimento di un immobile, peraltro non abitato. Stessa situazione anche negli altri comuni. I problemi, dunque, sembrano aumentare; sul territorio c’è ancora bisogno di una presenza forte delle istituzioni. Aspettiamo ora che il Governatore Caldoro, nella riunione che si terrà lunedì, indichi quali e quante sono le risorse a disposizione per la messa in sicurezza”.

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