SANTA MARIA LA FOSSA – La Squadra Mobile di Caserta ha arrestato a Santa Maria la Fossa, Giovanni Parente di 36 anni, con l’accusa di aver ferito con due colpi esplosi da fucile di caccia Guglielmo Mirra, 61 anni. Il ferimento è avvenuto poco dopo la mezzanotte, l’uomo é stato rintracciato all’alba in un casolare di campagna nascosto in un sottoscala, innanzi alla cui porta era stata posizionata una grossa panca.

I poliziotti hanno recuperato anche l’arma utilizzata, una doppietta cui erano state segate le canne ed il calcio tanto da essere trasformata in un micidiale fucile a canne mozze; all’interno vi erano ancora le due cartucce esplose. L’uomo ha sparato perché, secondo quanto appurato la polizia, voleva infatti vendicarsi di un presunto sgarbo subito qualche giorno fa. Dagli accertamenti condotti dagli investigatori diretti dal vice-questore Alessandro Tocco sulla base anche della testimonianza della vittima, è emerso che Parente ieri sera ha atteso Mirra sotto la sua abitazione; voleva infatti vendicarsi di un presunto sgarbo subito qualche giorno fa. Quando il 61enne è arrivato, Parente ha preso il fucile dalla sua auto esplodendo due colpi verso l’asfalto ma a brevissima distanza da Mirra, che è stato ferito di rimbalzo dai pallini; é quindi caduto a terra. A quel punto l’aggressore l’ha colpito più volte con il calcio del fucile alla testa causandogli profonde ferite lacero-contuse. Mirra è stato poi trasportato all’ospedale civile di Caserta dove lo ha raggiunto una volante della Questura e poco dopo gli agenti della Mobile. E’ così partita la caccia al 36enne, che intanto aveva abbandonato l’auto usata per fuggire davanti alla sua abitazione; l’uomo è stato stanato in una masseria di una parente.

 

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