AVERSA – Gli agenti del commissariato di Aversa (Caserta) hanno arrestato Francesco Iovine, 20 anni, nipote del boss dei Casalesi Antonio, soprannominato “ò ninno”. Le accuse nei confronti del giovane sono di porto abusivo e detenzione illegale di arma da fuoco, spari in luogo pubblico, danneggiamento e minacce gravi. In manette anche un complice, Amedeo Sorpreso, di 23 anni. Il nipote dell’ex primula rossa del clan è coinvolto in una sparatoria avvenuta lo scorso 4 ottobre davanti al Bar Eis di piazza Marconi ad Aversa.

Lo scorso 4 ottobre, personale della Squadra Volante di Aversa interveniva in piazza Marconi, presso il bar “Eis” dove erano stati esplosi una serie di colpi d’arma da fuoco Sul posto veniva appurato che, pochi minuti prima, gli occupanti di una Peugeot di colore grigio avevano esploso due colpi d’arma da fuoco all’indirizzo del bar danneggiando la vetrata superiore della porta di accesso ed il soffitto della stessa per poi allontanarsi in tutta fretta dal posto.

Gli agenti, dalle testimonianze raccolte in loco, erano riusciti anche a sapere che la stessa vettura, pochi istanti prima, era stata coinvolta in un tentativo d investimento di persona in una strada poco distante da piazza Marconi.

Sul manto stradale antistante la predetta attività venivano trovati due bossoli cal.7,65, un’ogiva in piombo nonché una cartuccia dello stesso calibro ancora inesplosa- Personale della locale Squadra di P.G. intervenuto sul posto, acquisiva ulteriori notizie e visionava le registrazioni del sistema di video-sorveglianza di cui era munito un esercizio limitrofo per verificare se vi fossero o meno immagini ritenute utili al prosieguo delle prime indagini.  Da una prima visione delle stesse, si aveva modo di notare che, intorno alle ore 20:20, giungeva, all’esterno dell’agenzia di scommesse in argomento, un’autovettura del tipo Peugeot dalla quale scendeva un giovane che si dirigeva all’interno della stessa ove poi aveva una nuova discussione con una persona che si intratteneva all’interno della stessa per effettuare una scommessa. Al termine della discussione lo stesso giovane risaliva a bordo della Peugeot ma, questa seconda volta, dal lato passeggero atteso che, alla guida della stessa, nel frattempo, si era posizionato un altro giovane che era invece precedentemente seduto sul sedile lato passeggero. La stessa vettura, dopo aver percorso alcuni metri, si fermava all’altezza dell’ingresso del bar in argomento che veniva fatto oggetto di alcuni colpi d’arma da fuoco ad opera di un giovane che si era seduto sulla portiera anteriore lato passeggero della stessa. Dalle immagini emergevano chiaramente le responsabilità dei due giovani che erano identificati successivamente dagli Agenti della Squadra di P.G. con l’ausilio della Polizia Scientifica che riusciva a cristallizzare l’evento delineandone le fasi salienti, riconoscendo Iovine Francesco, già conosciuto alle Forze dell’Ordine figlio di Carmine Iovine, Alias Carminacchione, assassinato in un agguato di camorra nel 1992.

Dopo gli adempimenti di rito i due erano associati alla Casa Circondariale di S.Maria C.V. a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. Sono in corso indagini per far luce su di una serie di episodi di matrice estorsiva per risalire alle responsabilità delle nuove leve che stanno riorganizzandosi per riaffermare il pizzo sui commercianti aversani, ancora poco collaborativi al riguardo. “Si coglie l’occasione – scrive la Polizia nella parte finale della nota stampa – per invitare tutti gli operatori commerciale a non cedere alle richieste estorsive e denunciare alle Forze dell’Ordine qualsiasi episodio che abbia attinenza con il racket. Si stigmatizza il comportamento omertoso anche delle Associazioni di categoria che sostengono i commercianti; i loro responsabili, anche per il ruolo istituzionale che rivestono, devono incidere con credibilità nel tessuto sociale invogliando tutti i commercianti a collaborare con la giustizia ma purtroppo hanno sino ad ora prodotto soltanto sterili proclami propagandistici esprimendo soltanto demagogiche ed improduttive dissertazioni giornalistiche”.

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