Sui binari politico-imprenditoriali che collegano Orta di Atella e Succivo viaggiano da un bel po’ di anni vagoni carichi di affari. Il settore più proficuo è quello dell’edilizia. Una miniera d’ora inesauribile. Nella seconda metà del 2000 sulla città atellana sono colate cascate di cemento. Mattone su mattone è nata nel silenzio generale e senza alcun controllo “Orta 2”. Non si capisce, forse non lo capiremo mai, come sia stato possibile che di fronte ad un abusivismo selvaggio nessuno abbia avuto un soprassalto già sul nasce dei primi scheletri di palazzi enormi. Uno dei gruppi imprenditoriali che ha completato una miriade di opere è proprio di Succivo. Si tratta delle imprese di Nicola Russo, padre di Anna Russo, attuale assessore a Pubblica istruzione e Cultura della giunta targata Gianni Colella. Alle elezioni comunali succivesi del 2016 la Russo incamerò la bellezza di 799 preferenze. Una caterva di voti. Negli anni del boom edilizio di Orta di Atella le società del padre dell’assessore, per la precisione la Nicasa, la RG Immobiliare e la Ruvit, costruirono circa 400 appartamenti. Il Parco Ruvit è stato realizzato proprio dalla ditta di Nicola Russo. Il complesso residenziale nato in via Carducci ad Orta di Atella invece che Ruvit si dovrebbe chiamare “Parco dei politici”. Si tratta di una delle prime speculazioni edilizie compiute sul territorio ortese nella zona dove un tempo c’era il campo sportivo.

Secondo la ricostruzione dei magistrati inquirenti ben 6 appartamenti con annessi box auto del parco sono di proprietà delle figlie di Nicola Arena, ex sindaco di Orta e “deus ex machina” dell’Utc assieme al geometra Nicola Iovinella “Un saluto, un sorriso”, oggi uno dei pilastri tecnico-politici dell’amministrazione guidata da Andrea Villano. C’è di più. Nell’ambito delle indagini sul sacco di Orta i pm non escludono che il padre dell’assessore di Succivo Anna Russo sia stato un prestanome dell’allora sindaco Angelo Brancaccio. A quanto sembra Arena e Brancaccio non sarebbero gli unici ad aver tratto benefici dall’operazione Ruvit. Tra i proprietari di appartamenti ci sarebbero anche altri politici e dirigenti comunali dell’epoca, tra cui Mimmo Iovinella “Mister 5mila euro”, allora assessore della giunta Brancaccio e attuale assessore a Sant’Arpino, e Salvatore Spena, caposettore di Stato civile e Anagrafe del Comune di Orta. Dopo aver approfondito i vari “passaggi di mano” vi daremo contezza di tutto. E sveleremo altri altarini e nomi. Per i magistrati l’intreccio politico-affaristico è facilmente dimostrabile con il notevole incremento del valore degli immobili in seguito alle modifiche agli strumenti urbanistici. Il valore totale del complesso residenziale è passato da 21 milioni a 33 milioni di euro. Un impennata di 12 milioni di euro. Che affarone.

Mario De Michele

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