CASERTA – Senza essere considerati blasfemi, è proprio vero che le vie dei ladri sono infinite… Sì, perché il colpo messo a segno ai danni del ristorante “Il Canonico” di Caserta ‘annovera’, nel pur cospicuo bottino, persino dei prosciutti. Furfanti affamati? Macché, il raid rappresenta, senza fare più dell’ironia, il segnale di una microcriminalità sempre più scatenata nel capoluogo, in particolare nelle frazioni.
Nella circostanza, infatti, i malviventi sono entrati in azione ad Ercole di Caserta, dove si trova il locale gestito da Alessandro Tagliafierro. Secondo una prima stima della polizia dopo il sopralluogo di rito ed effettuata con la collaborazione del proprietario, i “danni” ammonterebbero a circa 7mila euro. Sono stati rubati, prosciutti a parte, un computer, un videoproiettore ed altra merce. Le indagini sono affidate agli uomini dell’Ufficio prevenzione generale della questura di Caserta che ha ascoltato la versione dei fatti fornita dal ristoratore. Gli agenti sono intervenuti intorno alle 11 dopo la segnalazione della vittima del furto. L’uomo, quando si è recato al ristorante per sbrigare le prime faccende, ha notato una vistosa effrazione alla porta d’ingresso e, una volta entrato, si è accorto di essere stato derubato. Il colpo, ovviamente, sarebbe avvenuto di notte, tra l’altro in una zona dove spesso i ladri hanno agito indisturbati anche con incursioni in appartamenti. Gli uomini dell’Upg hanno allertato anche i colleghi della Scientifica nel tentativo di reperire eventuali tracce, impronte, insomma, indizi utili ai fini di risalire a questi “temerari” ladri di prosciutti. Al di là di ogni facile ironia sulle ambizioni dei malviventi, resta da registrare l’amarezza della famiglia Tagliafierro che, come altre nelle ultime settimane, ha subito un furto. Va detto però che non è facile per polizia e carabinieri prevenire determinati accadimenti criminosi: in casi come questi è l’imprevedibilità dell’azione, per luogo ed orario scelti, a rendere complicato sventare il colpo. Inoltre, in più circostanze, il questore Guido Longo ha spronato i suoi uomini a controllare anche le zone più defilate della città.
Carlo Pascarella